Up Anello MANINA-SASNA (2229 m) da Lizzola il 21 giugno 2017. Slideshow

PERCORSO : Lizzola (1270 m) > per sentiero 307: > Baita Asta Bassa (1427 m) - Chiesetta al Passo della Manina (1821 m) > Per sentierino: > Anticima-prima croce Sasna (2205 m) > Cima Monte Sasna (2229 m) > Per traccia: > Passo di Sasna (2140 m) > Alpe Sasna (Baita e laghetto inferiore di Sasna, 1930 m) > Sul sentiero 322: > Piane di Lizzola – Lizzola Partenza-Arrivo: Lizzola (1.270 m) Quota massima: Monte Sasna 2229 m Dislivello: 980 m circa Distanza: Km 10,6 Difficoltà : E, escursionistica con brevi tratti EE Tempi: anello complessivo 6 ore, 3 di salita al Sasna, 3 di discesa

ACCESSO Da Bergamo sì sale lungo la provinciale della Valle Seriana fino a raggiungere Valbondione dam dove si prosegue per la frazione Lizzola fino a raggiungere i parcheggi posti nella parte alta dell'abitato lungo la strada per le Piane di Lizzola.

NOTE L'area della Manina fu per secoli e sino a un recente passato un'area d'intenso sfruttamento minerario, I legami tra i due versanti della montagna, seriano e scalvino, furono perciò sempre intensissimi e per lunghi periodi suggellati dalla medesima amministrazione civile e religiosa.

Le previsioni meteo per mercoledì 21 giugno 2017 sono buone con previsto caldo anche in quota. Siamo in 3 Prisca, Sara ed io, con noi la brava cagnolina montanina di Prisca Stelina. Lasciamo l’auto ai parcheggi siti a monte dell'abitato (1.270 m) di Lizzola sulla strada per le Piane di Lizzola nei pressi dell’Hotel Lizzola 2000. Imbocchiamo sulla destra il sentiero diretto al Passo della Manina (segnavia 307). Con bella vista sul gruppo del Diavolo di Tenda e i massicci del’ Giganti Coca e Redorta saliamo l'ampio prato per poi rimontare con una serie di svolte il ripido versante boschivo, che si apre successivamente nel pascolo piegando a sinistra alla Baita Asta Bassa (1.427 m) per poi continuare alle sue spalle con un traverso che ci riporta nel bosco. Dopo un tratto più ripido passiamo ad un dolce costolone cespugliato (spartiacque tra i bacini della Valletera e del Canale dell'Asta). Lungo la salita alcune radure ci consentono di occhieggiare al sottostante borgo di Lizzola, letteralmente sospeso sopra il gradino morfologico che origina le cascate del Torrente Bondione. Immerso tra ontani, sorbi e aceri di monte, il sentiero sale deciso lungo la displuviale offrendo visioni contrastanti: da una parte i bucolici paesaggi della Val Bondione e dall'altra quelli fortemente rimaneggiati della Val Grande, lungo cui si dispiegano le strutture della locale stazione sciistica. Piegando gradualmente a sinistra lasciamo il crinale per raggiungere quello che a quote maggiori divide la Val Seriana dalla Val di Scalve, quasi in corrispondenza del Passo della Manina (1.798 m). Qui si incrocia il "Sentiero delle Orobie" (segnavia 304-401), lungo cui verso destra si giunge in breve alla Chiesetta della Manina (1.821 m), posta su un panoramico poggio naturale. Oltre che sulle già note vette del ‘Tetto delle Orobie’ (Redorta, Coca, Diavolo di Malgina,…) e del vicino gruppo del Vigna Soliva, la vista ora spazia sui massicci calcarei del Pizzo Camino e della vicina Presolana, che con i loro frastagliati profili contornano il bacino scalvino. Il piccolo edificio religioso, dedicato alla Madonna Pellegrina (con due croci e due altari, rivolti rispettivamente a Lizzola-Valbondione e Vilminore di Scalve), sorge sopra l'omonimo complesso minerario, che fu attivo sino all'inizio degli Anni Settanta del Novecento e che pare abbia le sue origini addirittura in epoca romana. L'estrazione dei minerali ferrosi, della siderite, avveniva sia lungo il versante seriano che lungo quello scalvino della montagna, rispettivamente denominati Flesio e Blesio, attraverso un vasto e articolato sistema di cunicoli, gallerie e pozzi che oggi è in parte riutilizzato a fini turistici. Dell'antica attività che per secoli fu un'importante risorsa per le popolazioni locali rimangono tutt'oggi sul terreno numerose tracce, di cui il villaggio minerario posto poco sotto il valico, sul lato scalvino, è una delle più evidenti. Dalla chiesetta della Manina proseguiamo lungo la linea di cresta che, separando i bacini di Val Bondione e delle terre d'Oltrepovo, culmina verso Nord-Est con la vetta del Pizzo Tre Confini. Per facile sentiero non segnalato giungiamo in corrispondenza di una profonda spaccatura, originatasi probabilmente dal crollo delle gallerie minerarie, che superiamo scendendo brevemente a destra per poi recuperare lo spartiacque in corrispondenza di un colletto. Durante tutto il percorso di salita e discesa, possiamo godere dello spettacolo di estese fioriture di rododendri, anemoni narcissini, pulsatilla alpina. Dopo una breve digressione sul lato seriano, tra cespugli di rododendro in piena fioritura e ontano verde, riprendiamo la dolce displuviale nei pressi di una pozza per l'abbeverata per poi proseguire godendo di belle vedute sulla Val di Scalve e sulla cresta orobica sino a raggiungere le croci dell'anticima (m 2.205) e della cima di Monte Sasna (2.229). Qui dopo sosta prolungata comprensiva di buon pranzetto al sacco, foto di vetta e relax, ammirando l'amplissimo panorama, ora dilatato anche all'alta Val Bondione, al Recastello, al Pizzo dei Tre confini e al Gleno, continuiamo in cresta verso Nord-Est seguendo una labile traccia in zona Monte Crostaro sino alla depressione del Passo di Sasna (2.140 m). Dal Passo su labile traccia e a vista ci abbassiamo alla verdeggiante e acquitrinosa Alpe Sasna. Seguendo morene tardiglaciali e dossi montonati caliamo in Alpe Sasna, avendo a destra il Laghetto Inferiore di Sasna (1930 m) , situato sopra la Baita Alpe Sasna, baita accompagnata dalla penzana e dal "bàrek" (il recinto formato con le pietre derivanti dalla bonifica del pascolo). Il laghetto inferiore ormai è trasformato in semplice stagno-palude (in dialetto chiamato ‘moie’) dal graduale e naturale accumularsi di materiali terrosi e organici. Incrociato presso l'avvio del torrente emissario del laghetto-stagno il sentiero diretto al Passo di Bondione (segnavia 322), lo seguiamo a ritroso scendendo rapidamente sul fondo della valle per poi continuare più dolcemente alla sinistra del torrente tra arbusti e chiarie pascolive. Dopo avere incrociato e poi lasciato sulla sinistra il Sentiero delle Orobie (segnavia 304), scendiamo l'ennesimo gradino glaciale per poi digradare lentamente verso le amene distese erbose delle Piane di Lizzola. Occhieggiando sulla sinistra all'imbocco della Miniera Lupi, oggi attrezzata per visite guidate, perveniamo così sulla strada agrosilvopastorale che corre sul fondovalle, lungo cui in breve torniamo a Lizzola.


01 In salita da Lizzola alla Manina vista su Lizzola e i Giganti Orobici
02 Vista in Sasna dalla Chiesetta della Manina
03 Salendo dalla Manina sul Monte Sasna con vista sui Giganti Orobici
04 In vetta al Monte Sasna (2229 m)
05 Mappa anello Monte Sasna da Lizzola-1
06 Mappa anello Monte Sasna da Lizzola-2
07 Partenza da Lizzola
08 Sentiero 307 per Passo Manina
09 Vista su Lizzola e i Giganri Orobici
10 Prato con estese fioriture di ombrellifere...
11 I Giganti in gran bella vista
12 In decisa slita sul sent. 307
13 In decisa slita sul sent. 307
14 Fiore
15 Giglio Martagone
16 Piastra d'orientamento vette Mario Merelli
17 Piastra d'orientamento vette Mario Merelli alla Manina
18 Chiesetta della Manina (1821 m)
19 Dalla Chiesetta della Manina  i Giganti Pizzo Coca e Redorta
20 Dalla chiesetta della Manina vista in Sasna
21 Dalla Chiesetta della Manina vista in Presolana
22 Dalla Chiesetta della Manina vista in Pizzo Camino
23 Panoramica dalla Chiesetta della Manina
24 Panoramica dalla Chiesetta della Manina
25 Dalla Chiesetta della Manina saliamo al Monte Sasna
26 Botton d'oro per i Giganti
27 Rododendri per il Sasna
28 Vista in Vigna Soliva e Diavolo di Tenda
29 Vista panoramica dal percorso di salita dalla Manina al Sasna
30 Botton d'oro sul sentiero per il Sasna
31 Botton d'oro per la Regina delle Orobie
32 Superba vista sui Giganti Coca e Redorta
33 Rododendri per Coca e Redorta
34 Rododendri per Coca e Redorta
35 Rododendri per noi e... Coca e Redorta
36 Un aiuto per rialzarsi ...
37 Pulsatilla alpina per la Regina delle Orobie
38 Anemone narcissino e Pulsatilla alpina per il Pizzo Camino
39 Salendo verso l'anticima del Sasna
40 Alla croce dell'anticima del Sasna (2205 m)
41 Tra anicima e cima spazio per l'anemone narcissino
42 Anemone narcissino verso la Val di Scalve con il Pizzo Camino
43 Anemone narcissino verso la Val Bondione con Coca e Redorta
44 Anemone narcissino verso la Val Bondione con Coca e Redorta
45 Anemone narcissino verso la Val Bondione con Coca e Redorta
46 Fiore su roccia
47 Alla croce piegata di vetta del Sasna (2229 m)
48 Alla croce piegata di vetta del Sasna (2229 m)
49 Alla croce piegata di vetta del Sasna (2229 m)
50 Alla croce piegata di vetta del Sasna (2229 m)
51 Alla croce piegata di vetta del Sasna (2229 m)
52 La croce piegata di vetta del Sasna (2229 m)
53 La croce piegata di vetta del Sasna (2229 m)
54 Vista panoramica dalla vetta del Sasna
55 Pranzetto al sacco in Sasna (selfie)
56 Forza, dai che si raddizza!
57 Scendiamo verso il Passo di Sasna
58 Traccia in zona Monte Crostaro
59 Traccia in zona Monte Crostaro
60 Estese fioriture di anemone narcissino
61 Singolare arco tra le rocce del Sasna
62 Singolare arco tra le rocce del Sasna
63 Singolare arco tra le rocce del Sasna
64 Anwemone Narcissino con saxifraga
65 Anemone narcissino e pulsatilla sulfurea con vista in Pizzo Camino
66 In zona Monte Crostaro vista vero Recastello-Tre Confini- Gleno
67 Ci abbassiamo al Passo di Sasna
68 Al Passo di Sasna (2140 m)
69 Pinguicola
70 Ci abbassiamo verso la conca della Baita di Sasna
71 Seguendo labile traccia
72 Seguendo labile traccia
73 Seguendo labile traccia
74 La bella verde conca alla Baita Sasna
75 Con Stelina sempre attenta alla traccia da seguire
76 Linaria alpina
77 Primula hirsuta
78 Passiamo nei pressi della Baita di Sasna
79 Tra distese di rododendri con vista in Cimone
80 Tra distese di rododendri con vista in Cimone
81 Tra distese di rododendri con vista in Cimone
82 Tra distese di rododendri con vista in Cimone
83 Gentiana lutea
84 Gentiana lutea
85 Siamo scesi dal  Passo di Sasna
86 Roccione soltario
87 In discesa dalla Val Bondione sul sentiero 322
88 In discesa dalla Val Bondione sul sentiero 322
89 In discesa dalla Val Bondione sul sentiero 322
90 Profumatissima
91 In discesa dalla Val Bondione sul sentiero 322
92 In discesa dalla Val Bondione sul sentiero 322
93 In discesa dalla Val Bondione sul sentiero 322
94 In discesa dalla Val Bondione sul sentiero 322 alle Piane di Lizzola
95 Madonnina alle Piane di Lizzola
96 Ombrellifere nei prati alle Piane di Lizzola
97 Ombrellifere nei prati alle Piane di Lizzola
98 Gregge in transumanza
99 Gregge in transumanza

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