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Anello skialp del Rifugio Benigni e della Val Salmurano: Cima Piazzotti, Mut de Sura e Monte Avaro

testo by Andrea Carminati
Lo scialpinismo permette di addentrarsi, bussando e senza disturbare, nel magico universo invernale della montagna; la Conca dei Piazzotti, nella sua gelida inaccessibilità plasmata da bastionate rocciose che racchiudono erti canali e versanti slavinosi è uno degli ambienti brembani più ostici d’inverno, l’uomo su quel pianoro ai confini del cielo ha voluto installare un rifugio, il Benigni, che per la sua dimensione minuta, per la maestosità del paesaggio e anche per l’essere continuamente esposto alla forza della natura, è entrato nel cuore di tutti. Da mesi avevamo l’idea di salire a “trovarlo”, disturbando il suo letargo covato sotto una spessa coperta di neve… ma la voglia si deve frenare di fronte alla ragione che segnala il pericolo di una salita che, fino a pochi giorni fa, è sempre stata troppo pericolosa per la tanta neve instabile. Sabato scorso era il momento giusto per tentare, il territorio lo conosciamo a menadito, poi abbiamo avuto alcune dritte dai “locals”, poi sappiamo esattamente nella nostra testa dove passare, quale pendio evitare, a che ora scendere e che itinerario fare… tanto che quasi potremmo salire bendati. In realtà anche ora servono non due ma quattro occhi, perché l’ambiente si conserva ostile in maniera affascinante, l’ostilità di una bella donna da conquistare… ma a volte basta aspettare il momento giusto e avere fortuna. Sabato c’erano tutte le condizioni: slavine scese sul percorso prescelto, tempo stabile al mattino, buon allenamento per salire e scendere veloci per evitare il caldo. Ne è uscito un fantastico giro ad anello orobico: dalla curva degli Sciòcc sci in spalla fino alla casera del Valletto, poi calziamo gli sci, e su sfruttando il fondovalle fino alla conca di Salmurano, poi Canalone dei Vitelli, Bocchetta di Val Pianella, Cima Piazzotti e da qui discesa su fantastico firn al Rifugio Benigni, foto e relax di rito, poi ancora giù per il ripido Canalino, ripellata al Passo Salmurano e poi ancora su per l’affilata cresta fino al Mut de Sura, altra discesa fino alla conca del Valletto e ripellata finale sulla cima del Monte Avaro… dalla quale aerea discesa finale sulla neve rossa “del Sahara” fino ai Piani dell’Avaro, ottimo pranzo al Ristorobie e poi giù sci in spalla fino alla macchina. Anello completo… che denota la perfezione di una scialpinistica che rimarrà per sempre nella nostra mente e nei nostri cuori.


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