PRESENTAZIONI

FONDATION PÉGASE - Parlement Européen  

   Creare un senso comune di cittadinanza europea, insegnare ai giovani a capire l’arte non solo per il suo valore reale ma anche come espressione di una determinata cultura, di un periodo storico specifico e di una regione particolare, e in questo modo poi scoprire legami impensati con altri popoli, altri paesi, altre culture è sempre stato l’obiettivo verso cui ci siamo mossi nel nostro lavoro di Fondazione culturale europea; e, non mi sento immodesto ad affermarlo, pochi sono riusciti bene quanto noi nei nostri due progetti di educazione al patrimonio e pedagogia museale “La Scuola adotta un Monumento” e “Un Monumento da adottare “.

Quest’ultimo in particolare nel corso di questi tre anni ha sviluppato in pieno tutte le sue potenzialità, fino ad espandersi, primo fra i progetti europei del suo genere, a un’intera regione, “trait d’union” del lavoro di migliaia di professori, alunni, responsabili di Museo. Non possiamo non dirci più che orgogliosi del risultato raggiunto.

Per una volta l’Italia, e la Lombardia in particolar modo, ha saputo tener fede alla sua incredibile tradizione artistica valorizzando non solo il proprio patrimonio agli occhi delle generazioni che fra pochi anni se ne dovranno prendere cura, ma soprattutto insegnando che questo medesimo patrimonio, particolare ed unico, è fratello di tante altre manifestazioni sparse per il territorio europeo.

Nella storia europea l’osservazione della Natura (Fisica), la sua riproduzione e interpretazione (Arte), l’osservazione degli avvenimenti (Storia) convergono molto spesso in maniera appassionante... è l’Europa dei Filosofi, degli Artisti e degli Scienziati, è l’Europa che esiste da secoli, ben prima della creazione dell’Unione Europea. Ed è proprio questa consapevolezza che noi cerchiamo di far cogliere attraverso i nostri progetti; la consapevolezza di una unione antecedente quella attuale, meno codificata ma certamente non meno viva e fruttuosa. Un’unione che ha saputo resistere a guerre, carestie e incomprensioni, lasciandoci in eredità, per parlare solo dell’Arte, meraviglie incredibili a imperitura testimonianza delle sue enormi potenzialità.

Per questo voglio ringraziare il Museo della Valle nella persona del suo fondatore dott. Vittorio Polli per aver creduto in noi e nelle nostre idee, dando vita ad una collaborazione che, nel corso di questi anni, ha potuto coinvolgere tanti ragazzi non solo insegnando loro il valore dell’arte, ma soprattutto aiutandoli a scoprire quelle radici comuni che uniscono tutto il continente europeo e che si possono ritrovare in un quadro, un dipinto, una scultura. Un grazie particolare a tutti coloro che con la loro competenza, passione e disponibilità hanno contribuito al successo del progetto sia nell’ambito del Museo della Valle sia nel mondo della scuola: preside, docenti, studenti.

 EUGENIO BELLONI        

Presidente Esecutivo            

 

 

MUSEO DELLA VALLE - Zogno

 

Nella primavera del 1998 il Museo della Valle di Zogno aderì con entu­siasmo all’invito della Fondation Pégase di partecipare al programma cul­turale “Un Monumento da adottare “. Così scelse un “monumento” locale per iniziare la collaborazione con questa importante istituzione europea che propugna l’adozione simbolica dei monumenti sparsi in tutte le regioni della comunità da parte dei giovani.

La chiesetta prescelta, di epoca cinquecentesca, è quella dedicata alla Natività di Maria Vergine, in contrada Foppa, bisognosa di parecchi interventi per essere resa nota al pubblico ed essere salvata dal degrado.

Chi avrebbe fatto tutto questo? Le Scuole di Zogno,  elementari, medie e superiori, che accettarono con molta sensibilità, entusiasmo e disponibilità, di lavorare intorno a questa iniziativa.

E' antica, ha una sua storia, contiene un affresco d’epoca ed altri elementi di considerevole interesse.

Le Scuole, cioè i ragazzi che le frequentano, hanno studiato la chiesetta nel suo insieme; hanno preparato un programma di lavoro per la presentazione del "monumento” al pubblico ed uno studio per il suo restauro.

Senza il progetto Pégase queste Scuole, questi giovani, non avrebbero avuto l’occasione di interessarsi alla piccola, appartata chiesetta della Foppa. Ecco dunque la novità: attraverso l’approccio e la ricognizione al complesso architettonico, le Scuole hanno lavorato su un argomento che altrimenti non avrebbero incontrato.

La Regione Lombardia e l’assessore avvocato Marzio Tremaglia, prematuramente ora scomparso, al quale rivolgiamo una deferente memoria per le elevate doti umane, morali e culturali, chiedendo l’adesione dei Musei locali e questi, con l’aiuto del mondo della scuola, hanno formato i docenti per il lavoro da svolgere. Questi hanno appreso come far avvicinare i ragazzi al monumento adottato, studiarlo, conoscerlo nelle sue necessità di restauro, che sono urgenti, e rimetterlo così nel “patrimonio del luogo” sul quale fu edificato in un lontano passato e sul quale tuttora insiste ed esiste pur se ricoperto da un oblio.

Zogno con  il Museo della Valle, scegliendo la chiesetta della Foppa, anzi adottandola, così come propose la Fondation Pégase, è come se si fosse impegnato a farla conoscere e quindi a salvarla.

I giovani delle Scuole che si sono occupati di questo monumento, che può essere giudicato minore, ma per questo non meno ricco di significati culturali, hanno svolto un’operazione didattica utile per la società, ma soprattutto molto educativa per loro.

Quanto sarebbe auspicabile che operazioni come questa rivisitassero, un po’ alla volta, i "monumenti” dimenticati o sconosciuti, attraverso l’impegno dei giovani raccolti intorno al Museo, intenti a lavorare a queste opere per restituirle alla loro gente e alla loro terra!

Così il Museo assolverebbe a una importante funzione educatrice volta a rendere i giovani sensibili alla difesa del patrimonio culturale ed artistico del proprio paese.

Sarà proprio il loro amore sospinto dall’impegno e dalla bravura dei loro docenti che salverà, un giorno, il nostro patrimonio.  

VITTORIO POLLI

Il Presidente   

 

POLO SCOLASTICO SUPERIORE  - “DA VID MARIA TUROLDO”  -  Zogno

Una felice convergenza di prospettive ha permesso la collaborazione tra enti diversi per concretizzare un progetto di studio e di valorizzazione di “monumenti” della nostra storia locale. L’occasione per un percorso di ricerca comune tra le scuole dell’obbligo e superiori di Zogno, insieme con il Museo della Valle, è stata offerta dalle leggi regionali n° 39/74, 241/77 e dalla opportuna mediazione della Fondation Pégase.

Gli studenti hanno così potuto svolgere un ruolo da protagonisti diventando degli efficaci “promotori” per una riscoperta dei monumenti studiati anche da parte degli adulti e delle Amministrazioni. 

In un’epoca di novità sfornate a getto continuo, ci si può stupire ancora delle testimonianze della vita, della tecnica, del pensiero, dei valori di chi ci ha preceduto, che costituiscono il nostro retroterra culturale. 

In questo progetto siamo stati sollecitati a riportare sul territorio l’attenzione che solitamente esercitiamo in ambiti più vasti (nel tempo e nello spazio), recuperando quella vocazione alla specificità che é sempre più richiesta alla scuola. 

Questa ricerca è stata sicuramente l’occasione per scoprire la nostra identità, sfuggendo per un momento alle spinte dell’omologazione culturale. 

Prof. Bonaventura Foppolo 

Il Preside                     

 

 

SCUOLA MEDIA STATALE  “GIOVANNI XIII”  - Zogno  

Non è facile in un’epoca, come la nostra, che intercetta e pervade di tecnologia il nostro quotidiano vivere, risvegliare sensibilità e sentimenti capaci di aprire l’animo e la fantasia all’universale mondo dell’arte. 

Ancor meno facile lo è per i nostri ragazzi più fragilmente esposti alle insidie e alle illusioni di linguaggi che sembrano annullare ogni spazio di realizzazione e di conquista di sé, se non al di fuori di ciò che la tecnica e la scienza oggi dettano all’uomo. 

In questo contesto, che pur contiene elementi di fascino, il progetto “Un Monumento da adottare” ha assunto una valenza educativa per le nuove generazioni prima ancora che culturale, perché ha offerto loro un’opportunità preziosa, forse irripetibile, per comprendere e interpretare linguaggi nuovi, codificati non da un simbolismo freddo e meccanico, ma originati dal cuore e dall’estro dell’uomo. 

Grazie alla Fondation Pégase e, soprattutto, al Museo della Valle, ossia a chi ha lanciato questa coraggiosa sfida di riportare alla luce della conoscenza frammenti del patrimonio storico-artistico della propria comunità perché siano gelosamente custoditi e amati come figli adottivi. 

                                            Grazie a chi ha  raccolto la sfida, in particolare agli alunni e ai loro insegnanti che con il loro generoso e qualificato lavoro di osservazione, di studio, di ricerca e di progettazione, hanno davvero reso vivo ciò che apparentemente sembrava morto o destinato a morire. 

Ma il grazie più grande e sincero sembra provenire da quelle mura, da quei dipinti, da quei selciati, da quelle arcate che, come persone abbandonate a se stesse, da troppo tempo aspettavano uno sguardo e un po’ di attenzione. 

La scuola può dunque sentirsi orgogliosa dei suoi contributi al progetto “Un Monumento da adottare” perché è grazie a lei che la comunità, oggi, scopre di avere una ragione in più per valorizzare quel ricco patrimonio di storie e di persone di ieri e di oggi.  

Prof. Maurizio Mazzocchi  

Il preside                

 

SCUOLA ELEMENTARE  “P. RUGGERI”  - Zogno  

Pegaso, il mitico cavallo alato, ha aperto un nuovo solco nella scuola dei “progetti”. Ha trasformato l’inerzia delle cose visitate in un produttivo “fare”, indirizzando la mente dell’alunno verso reperti storici che trasudano dalle antiche pietre suggestivi messaggi antropici e culturali. 

Grazie alla Fondation Pégase e all’impegno che il Museo della Valle di Zogno ha profuso nel perorare una causa che già dovrebbe essere nostra, il percorso didattico delle classi che hanno effettuato la ricerca si è arricchito di nuovi contenuti; oltre a valorizzare il patrimonio artistico della nostra valle, la scuola ha avuto modo di rivisitare modalità operative che sembravano desuete.  

Gian Pietro Finazzi 

   Direttore Didattico