CIMON DELLA BAGOZZA (2408 m.)

Il nostro primo bel Cimon della Bagozza (2408 m.) il 30 giugno 2013

PERCORSO: per EE dall’inizio del ghiaione alla vetta = 9 km. = 855 m. di dislivello = 3 ore di salita, due e mezza di discesa = acqua solo al Laghetto dei Campelli oltre che al Rif. Cimon della Bagozza

Cimalbosco (1555 m.) > Rif. Cimon della Bagozza (1575 m.) > Conca dei Campelli (Madonnina, 1705 m.) > Sentiero 417 - Laghetto dei Campelli (1680 m.) > Passo delle ortiche (2292 m.) > Cimone delal Bagozza (2408 m.) e ritorno, rifacendo il percorso di salita a ritroso

Alla Conca deiCampelli di Schilpario

Alla Conca dei Campelli di Schilpario

Vista a sx del canalone-ghiaione di salita al Passo delle ortiche

Vista a sx del canalone-ghiaione di salita al Passo delle ortiche

Ci avviciniamo al ghiaione di salita...

Ci avviciniamo al ghiaione di salita...

Dal ghiaione di salita al Passo delle ortiche in Cimone della Bagozza

Dal ghiaione di salita al Passo delle ortiche in Cimone dellal Bagozza

Al Passo delle ortiche (2292 m.)in Cimone della Bagozza

Al Passo delle ortiche (2292 m.)in Cimone della Bagozza

Salendo dal Passo delle ortiche (2292 m.) al Cimone della Bagozza (2408 m.)

Salendo dal Passo delle ortiche (2292 m.) al Cimone delal Bagozza (2408 m.)
 

Il Cimone della Bagozza è una delle montagne più rappresentative e famose delle ‘Piccole Dolomiti di Scalve’. Con forma di acuto dente si eleva isolato tra i Passi delle Ortiche e Bagozza, esibendo la bellissima linea del suo spigolo nord affiancata dalla cuspide della Torre Nino Cappellotti. E’ una montagna di 2408 metri delle Prealpi Bergamasche, che si innalza tra l'alta Val di Scalve e la valle di Lozio , breve ramo laterale della Valle Camonica, sulla dorsale che comprende anche il Pizzo Camino e che culmina nel gruppo montuoso della Concarena, all'estremità orientale. Il versante meridionale della montagna fa parte, dal punto di vista amministrativo, della Provincia di Brescia, mentre il versante settentrionale è interamente in Provincia di Bergamo. La vetta del Cimone della Bagozza è costituita da rocce calcaree risalenti al Triassico che danno luogo a pendii ripidi e pareti verticali. La disposizione degli strati rocciosi, che non sono disposti orizzontalmente bensì inclinati, dà luogo a una certa asimmetria nella conformazione dei due versanti, quello settentrionale che domina la val di Scalve e quello meridionale, rivolto verso la valle di Lozio. A nord infatti la montagna precipita con pareti verticali, intercalate da impervi ghiaioni, che conferiscono al rilievo tipiche caratteristiche dolomitiche. A sud, i versanti sono comunque decisamente scoscesi, ma meno ripidi e parzialmente ricoperti da vegetazione erbosa.

Domenica 30 giugno 2013, bel tempo assicurato, in 6 (Sabrina, Debora, Ana Maria, Davide, Mauro e Piero) raggiungiamo Cimalbosco (1555 m.) di Schilpario in Val di Scalve. Parcheggiata l’auto, saliamo al soprastante Rif. Cimon della Bagozza (1575 m.), dove l’amico rifugista Silvio Visini ci passa informazioni e consigli preziosi sul percorso di salita al Cimon. Dal rif. seguendo la comoda sterrata saliamo alla meravigliosa Conca dei Campelli, ampia regione pascoliva raccolta ai piedi dell’imponente gruppo calcareo dei monti Baione, Casse Larghe, Mengol e Bagozza, che si innalzano con le loro chiare rocce sopra cespugli, ghiaioni e antiche morene.
Superata la Malga Campelli di sotto (1640 m.) guadagniamo il grande pianoro pascolivo ove è collocata, su un roccione affiorante, la statua bronzea della Madonnina dei Campelli (1705 m.), opera dello scultore scalvino Tommaso Pizio.
Lo scenario è bellissimo, il pascolo si alterna a dossi vegetali di rododendri, ginepri, , aceri montani e larici mentre il verde delle piante si mescola al bianco delle rocce, delle pietraie, dei ghiaioni. Qui abbandoniamo la carareccia per prendere sulla destra il sentiero (segnavia 417) che ci porta al piccolo lago dei Campelli (1680 m.) che costituisce una rarirà geologica in ambiente morenico, in evidente fase di interrimento da cui inizia la vera e propria ascensione. Sullo sfondo davanti a noi l’elegante cuspide del Cimone della Bagozza.
Costeggiato a destra il laghetto puntiamo verso il Cimone rimontando inizialmente le antiche morene colonizzate dalla vegetazione e poi verso il nudo vallone, ricoperto solo da rocce e sfasciumi calcarei discendenti dalla alte pareti soprastanti.
La traccia, superata una strisciata di neve, ci porta nel bel mezzo del lungo e vasto ghiaione del canalone di sinistra (il canalone di destra, ancora troppo innevato, lo ignoriamo sia per la salita che per la discesa) che con buona dose di fatica risaliamo seguendo all’inizio tracce di passaggio a zig-zag, che poi preferiamo abbandonare perché in salita, il fondo ghiaioso ci permette di fare due passi avanti ma anche uno indietro.
Saliamo quindi sulla pietraia, dove gli scarponi appoggiano meglio, tenendo comunque d’occhio il vicino scivoloso sentiero.
La fatica non è poca, durante le soste ci guardiamo attorno: dinanzi a noi gli erbosi verdeggianti Monti Gardena, Campione e Campioncino. Dopo il lungo ripido ghiaione, risaliamo l’erto canalino, ancora ricoperto di neve, sfruttando le orme lasciate da precedenti passaggi fino a pervenire finalmente al Passo delle ortiche (2292 m.), dove non ritroviamo nessuna ortica ! ( Il Passo deve il suo nome ad un vicino spiazzo posto in Val Baione colonizzato dalle ortiche).
Dal Passo risaliamo abbastanza agevolmente il crestone erboso frammisto di sporgenti facili roccette fino a pervenire alla vetta del Cimone della Bagozza (2408 m.), dov’è posta una grande croce metallica.
Il panorama è bellissimo anche se il cielo ora è solcato da nuvoloni oltre i 2500 m. In primo piano a nord abbiamo Cime Mengol, di Baione e la maestosa Concarena con Cima Bacchetta, e, oltre le Orobie e le Alpi Retiche, a sud il Monte Sossino , il Pizzo Camino e, più lontana, la Presolana.
Consumato un gustoso pranzetto al sacco, scattate foto a più non posso, posta la firma sul libro di vetta, incontrati altri escursionisti, iniziamo la ripida discesa, seguendo a ritroso il percorso di salita, con attenzione. La discesa, che temevano fosse più impegnativa della faticosa salita, si rivela invece meno difficile sia nel canalino innevato, dove scendiamo ‘di tacco’, sia nel lungo ghiaione, dove seguiamo letteralmente il sentiero tracciato, scivolando, ‘sciando’ anche piacevolmente con gli scarponi (messi a dura prova) sugli scivolosi sfasciumi.
Alla base del ghiaione foto ricordo anche con gli altri escursionisti incontrati. Al laghetto breve sosta di relax per poi raggiungere il Rif. Cimon della Bagozza (x info tel. 349.3016270 - 0346/56300) dove ci concediamo un meritato ristoro in compagnia del rifugista Silvio Visini. Bello il nostro primo Cimon della Bagozza ! Sudata la faticosa salita, meno impegnativa del previsto la discesa. Il tempo ha tenuto bene anche se nel pomeriggio nuvoloni hanno solcato il cielo. Grazie, amici d’escursione ! Alla prossima!

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PERCORSO IN FOTOGALLERY
Il nostro primo bel Cimon della Bagozza (2408 m.) il 30 giugno 2013- FOTOGALLERY
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Il nostro primo bel Cimon della Bagozza (2408 m.) il 30 giugno 2013- FOTOGALLERY
 

In vetta al Cimone della Bagozza (2408 m.)

In vetta al Cimone della Bagozza (2408 m.)

In vetta al Cimone della Bagozza (2408 m.)- 2

In vetta al Cimone della Bagozza (2408 m.) - 2

Dalla cresta di vetta del Cimone della Bagozza (2408 m.)

Dalla cresta di vetta del Cimone della Bagozza (2408 m.)

Dal Laghetto dei Campelli (1680 m.) col Cimone della Bagozza (2408 m.)

Dal Laghetto dei Campelli (1680 m.) col Cimone delal Bagozza (2408 m.)
       
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  ©2013 - Piero Gritti - Per informazioni: