Solstizio d’estate …freschissimo alla Grotta dei Pagani in Presolana il 21 giugno 2014

Il progetto era di fare un bel giro ad anello, salendo alla Grotta dei Pagani e, da lì, al Pizzo di Corzene scendendo poi al Colle della Presolana per rientrare al Passo.
La nebbia da nubi basse ci ha costretto a rinunciare all’anello e a limitarci a salire alla Grotta dei Pagani.

Sabato mattina 21 giugno 2014, solstizio d’estate, in sei amici (Prisca, Raffaella, Debora, Ana Maria, Davide ed io), raggiunto il Passo della Presolana (1297 m), parcheggiata l’auto, imbocchiamo, appena sopra e dietro la chiesetta, il sentiero 315, nel primo tratto, stradina sterrata che si snoda dolcemente tra prati e seguiamo fino al secondo tornante.
Lasciata la strada, proseguiamo ora su sentiero-mulattiera che attraversa la ‘Peghera di Gulter’, un bosco ricco di abeti rossi e pini da rimboschimento ora ben cresciuti ed ambientati.
Usciti dal bosco il sentiero prosegue in decisa salita nei pressi di un traliccio, si attraversa un bosco rado per raggiungere la dorsale erbosa della morena lasciata dall’antico ghiacciaio della Presolana.
Una breve salita e raggiungiamo il Rifugio Baita Cassinelli (1568 m), ottimo punto di vista dell’intero gruppo montuoso della Presolana. Davanti a noi, alle pendici della Regina coperta da nuvole, la Valle dell’Ombra con il Pizzo di Corzene pure tra nuvole basse.
Dopo brevissima sosta proseguiamo verso la Valle dell’ombra sempre sul sentiero 315, rimanendo sul versante nord, compiendo un ampio giro per i ghiaioni sotto le pareti della Presolana Centrale e Occidentale, in decisa salita su sentiero in buona parte ghiaioso.
Ci godiamo le fioriture in corso, prima fra tutte quella di distese di ‘Botton d’oro’, e, a seguire, quella della ‘Primula di Lombardia’ e della ‘Pulsatilla alpina sulfurea’, gialla.
Evidenti i segni della rovinose valanghe e slavine scese gli scorsi mesi dai canaloni della Presolana che hanno trascinato con sé zolle di terreno erboso franato e hanno spianato al suolo , se non sradicato, molti abeti.
Attraversiamo le ultime strisciate di neve ormai marciotta nei canali.
Giunti alla Cappella Savina (2085 m) sostiamo anche per uno spuntino per poi ripartire tra la nebbia di nubi basse e freddo per la Grotta dei Pagani.
La nebbia ci inganna e imbocchiamo il primo sentiero che sale per ghiaioni a destra, che ci porta contro pareti rocciose segnate da lapidi ! Ritornati sui nostri passi, abbassandoci sul sentiero 315, proseguiamo fino ad imboccare, più avanti, il sentiero di destra giusto ( comunque senza indicazioni !), che sale ripido tra ghiaioni dove con un passo avanti ne fai due indietro fino a risalire l’ultimo tratto innevato che ci porta all’imbocco alto della Grotta dei Pagani (2224 m).
Difficile da lì scendere in grotta, quindi ci abbassiamo un attimo per aggirare un alto spuntone roccioso stracarico di neve per risalire all’imbocco della grotta, da dove per traccia battuta possiamo entrare nella bellissima gotta.
Spettacolo ! …scendere nella grotta da una strettoia racchiusa tra una muraglia di una diecina di metri e le pareti rocciose della montagna. Goduto lo spettacolo scendiamo con cautela al sentiero 315 e, anziché proseguire per il Passo di Pozzera e il Pizzo di Corzene, come programmato, vista la nebbia di nubi basse stagnante, rinunciamo e ci abbassiamo ritornando alla Cappella Savina (2085 m) e al vicino sottostante Bivacco Città di Clusone (2050 m) dove sostiamo per il pranzetto al sacco, condiviso e rallegrato da un goccio di buon vino di Piero, di grappa al ginepro di Prisca e caffè di Raffaella!
Dopo una pausa relax scendiamo alla Baita Cassinelli e al Passo della Presolana, comnunque contenti della bella escursione, ripromettendoci di ritornare con bel tempo per godere appieno della bellezze della Regina, compiendo il giro ad anello programmato, mancato stavolta per presenza di nebbia.