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CABIANCA
Lunedì 9 7mbre 2013
Spento, pietrificato per l'eternità: il Cabianca si distingue da tutte le altre montagne orobiche, lui anticamente era un vulcano. Prendo la frequentata sterrata del Calvi, potrei filar su veloce ad occhi chiusi tanto la conosco bene: lascio invece che gli occhi si riempiano senza limite di ogni bellezza che Pagliari, cascate e boschi, prati e montagne hanno la grazia di regalarmi lungo il tragitto che mi deposita sulla possente diga del Fregabolgia. Tante volte ho visto escursionisti spingere qualche passo sullo sbarramento per immortalare in uno scatto il panorama da cartolina verso la Conca del Calvi, solo in un paio di occasioni ho visto qualcuno proseguire oltre: ecco invece che questo possente muraglione è l'anonima porta d'ingresso di un itinerario tra i più belli della zona, nessun cartello svela il sentiero segreto che inizia in fondo alla diga. Si alza verso sinistra per poi sterzare bruscamente in direzione opposta tra vegetazione un po' esuberante: entro in un bel vallone, salgo fino ad un piccolo sbarramento, cerca di imbrigliare l'acqua di saltelli che scendono dal pianoro sovrastante, che raggiungo con tracciolino abbastanza esile. Il Cabianca svetta già davanti a me, l'estinto vulcano ci ha lasciato in eredità uno stupendo lago che raggiungo in breve tempo girando a destra per seguire il sentiero bollato proveniente dal Calvi, sfioro un piccolo canale artificiale che sostituisce l'originale emissario del lago: una leggera ferita che nulla toglie alla straordinaria bellezza del lago Cabianca, il suo intenso verde blu si distende in una conca di immense pietraie che ora mi accoglie, questo bellissimo angolo lacustre incastonato sotto una scura e possente bastionata offre a mio parere il più bel balcone da cui ammirare gli inseparabili Diavoli. Carona vanta molti laghi alpini naturali e no, sono tanti quelli belli, ma se mai dovessi essere costretto a sceglierne uno per eleggerlo come il mio preferito non avrei esitazioni ad indicare questo: mi metto a girovagare sulle sue rive, spingendomi fino su uno sperone che scopro essere eccezionalmente panoramico sul sottostante Fregabolgia, punto poi ad una lingua di neve che resiste alla testata del lago, i miei scarponi vogliono assolutamente pestarla. Sulla sinistra della grande conca una valle separa il lago da uno spallone, su cui sale il tracciolino che staccandosi dal sentiero proveniente dal Calvi e diretto al lago porta in vetta al Cabianca: invece che tornare indietro decido di salire a naso nella infinita distesa pietrosa sopra di me, so che spostandomi a sinistra finirò con l'intercettare comunque il tracciolino e comincio a saltabeccare da un sasso all'altro divertendomi come un pazzo, solo il fiatone riesce a domare parzialmente il mio istinto salterino. Scorciatoia più selvatica non potrei inventarmela, i macereti mi mandano in estasi, è quasi con una punta di dispiacere che intercetto il tracciolino segnato: mi accompagna verso il culmine di questo spallone, che offre belle vedute sull'attigua conca del Calvi da un lato e interessanti osservazioni sulle bastionate del Cabinca dall'altro, noto che le rocce scure sommitali poggiano su una fascia rocciosa molto più chiara. Lo scollinamento avviene all'improvviso, dritti sotto di me i laghi di Valgoglio emergono tra le nuvole che già prendono d'assalto la Valle Seriana, capisco che non devo indugiare, rischio di precludermi parecchi panorami: percorro il filo di cresta, presenta un breve tratto un pochino delicato che richiede un supplemento di attenzione, ma ormai sono già sul pendio finale, arrivo ad un cocuzzolo, pochi metri davanti a me svetta la campanella di vetta. Leggo la targa, suono il mio rintocco, cinque anni sono passati da quando avevo dato voce a questa piccola campana la volta precedente: gli occhi rispolverano panorami mai dimenticati, solo le nuvole cancellano parte degli orizzonti, la Conca del Calvi rifulge bella e intrigante incoronata dai Diavoli. Mentre la fotocamera è tutta indaffarata a catturare immagini, io finisco inevitabilmente per far cadere il mio sguardo su di loro: una scintilla scocca nella testa, l'embrione di un'idea prende vita, la bellissima scenografia che ho davanti potrebbe ospitare un'avventura un po' pazza, vedremo... Le nuvole diventano nebbie avvolgenti, è arrivato il momento scendere: tornerò sui miei passi, tra sassi e neve. Ciao Cabianca, esemplare unico tra le vette orobiche: vulcano fossile e senza cratere, scura sentinella di un lago incantatore.

01 Carona e il suo lago in piena...
02 Pagliari, primo sole su un piccolo mondo antico...
03 Pagliari, piazzetta e chiesina...
04 Interno della chiesina...
05 Angolo della piazzetta...
06 Pagliari in fiore...
07 Pagliari, l'attico di Carona...
08 Le acque di Carona, cascata della Valle Sambuzza...
09 I boschi di Carona...
10 I giganti di Carona...
11 Baita Costa della Mersa...
12 Baita Costa della Mersa...
13 La Baita e i suoi Diavoli...
14 La possente diga del Fregabolgia, guardo il Cabianca, la mia meta...
15 Lago Fregabolgia...
16 Lago Fregabolgia. Dal Monte Aga ai Diavoli, al Grabiasca...
17 Risalgo il vallone oltre la diga, il Cabianca mi sorveglia...
18 Raggiungo lo stupendo Lago Cabianca...
19 Lago Cabianca, impareggiabile balcone sui Diavoli...
20 Diavoli...
21 Risalgo un poggio panoramico. Tutto il Cabianca in uno scatto solo, lago e vetta...
22 Dosso con spettacolare vista sul Fregabolgia e Diavoli..
23 Lago Cabianca, faccio il giro del lago, ma c'è un motivo...
24 I miei scarponi hanno voglia di pestare la neve...
25 Lago Cabianca, con lo sfondo del Masoni...
26 Dallo spallone verso la vetta, panorama sulla Conca del Calvi...
27 Lago dei Curiosi...
28 Sopra le rocce chiare svettano quelle scure. La doppia anima del Cabianca, antico vulcano...
29 Ancora uno  sguardo al lago prima di scollinare in cima allo spallone...
30 Scollino, appare  il nuvoloso panorama sulla Valle Seriana...
31 I laghi di Valgoglio...
32 Un'occhiata verso la zona dell'Aviasco, meglio salire velocemente in vetta...
33 Un breve tratto di cresta ed è subito Cabianca...
34 Vetta del Cabianca, nessun cratere, ma una campanella da suonare...
35 Un rintocco...
36 Panorama verso l'Aviasco...
37 Versante Nord del Pizzo Farno...
38 Le brulle pendici pietrose della dorsale   Valrossa - Monte dei Frati...
39 In primo piano il Becco, sullo sfondo del Grignone...
40 Tre Signori...
41 Conca del Calvi...
42 Rifugio Calvi e Lago Rotondo...
43 Parata di piramidi nella terra dei Diavoli...
44 Diavolo di Tenda, in arte Diavolone...
45 Sono un Diavolino...
46 Un ultimo rintocco, è ora di scendere. Ciao ciao Cabianca..!!
47 Cabianca, dalla vetta al lago...
48 Lago Cabianca...
49 A cavallo dei  Diavoli...
50 Ogni lingua di neve è mia...
51 I miei scarponi non resistono. In discesa libera verso il Lago Cabianca, all'ombra dei Diavoli..!!
52 Lago Cabianca...
53 Lago Cabianca...
54 Lo spettacolo del Lago Cabianca...
55 Da un lago all'altro, il Fregabolgia...
56 La casa del guardiano e la sua vallata...
57 Maria Nive Candidior, con lo sfondo del Cabianca...
58 Il pomeriggio della Baita Costa della Mersa...
59 Estate per la Baita Costa della Mersa...
60 Ciao Ciao Diavoli, ma non finisce qui...
61 Controluce di una valle...
62 Prato del Lago e la sua casera, sullo sfondo il Monte Aga..
63 Dal Longo all'Aga...
64 La Cascata...
65 Pagliari, come un presepio...
66 E in un presepio che si rispetti non possono mancare tante pecore. Ciao ciao Pagliari...

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