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Sabato mattina ad un orario vergognoso, abbiamo fatto un percorso ad anello sul Monte Grona, partendo dal Rifugio Menaggio.
Non era stato programmato proprio così, ma lo è diventato per forza.
Abbiamo lasciato la macchina al parcheggio da cui si parte anche per il Bregagno, in Località Monti di Breglia e ci siamo incamminati sul tratto comune alle due montagne.
Al bivio Sant’Amate-Rif. Menaggio, abbiamo preso per il Menaggio, anche se Santo avrebbe preferito passare da Sant’Amate (e forse sarebbe stato meglio).
Giunti al Rifugio Menaggio, abbiamo fatto una pausa per rinfrescarci con l’acqua del fontanino e siamo ripartiti passando dietro al Rifugio.
Ad un bivio successivo i cartelli dicevano: Direttissima 50 min, Santiero Panoramico E-E 1h e 15min.
Santo era propenso a prendere la Direttissima, io, attratto dal “Panoramico” l’ho convinto a fare quello.
Il sentiero è davvero panoramico e la vista in alcuni punti è da estasi, però, quel “E-E” aggiunto a pennarello da qualcuno, ci stava tutto.
Il sentiero è decisamente esposto ed in alcuni passaggi bisogna fare molta, molta attenzione.
Giunti sotto la cima, c’è il tratto attrezzato (ce ne sono alcuni anche lungo il sentiero), che porta in vetta.
Onestamente, è meno impegnativo questo tratto di quanto non lo sia il resto del sentiero percorso.
In vetta lo spettacolo è grandioso ed il Lago di Como si mostra in tutta la sua bellezza. La giornata è perfetta, ci sono nuvole da foto ed una temperatura gradevolissima.
Qui decidiamo di scendere dal versante opposto, quello che qualche anno fa avevamo trovato ghiacciato ed avevamo desistito.
Scendendo adesso che è estate, ci si accorge del perché lo definiscono “Parete Nord” e non Versante Nord.
In inverno questo sentiero non esiste più e diventa una scalata tra ghiaccio e rocce.
Giunti alla base del sentiero, giriamo a destra e scendiamo direttamente al Rifugio Menaggio.
Qui ci concediamo una più che meritata pausa con birretta e lemonsoda annesse ad uno stravaccamento panoramico sul prato antistante il rifugio.
Dopo circa un’oretta, siamo ritornati alla macchina e quindi a casa.
Note: ll sentiero segnato in verde sulla mappa non è la Ferrata del Centenario ma il Sentiero Panoramico E-E.
Abbiamo parlato praticamente sempre in inglese con le persone che abbiamo incontrato ed in vetta, quando Santo mi ha chiesto di scattargli una foto alla domanda: Com’è? – gli ho risposto – Perfect!!!
Ultima nota.. se uno è un imbecille e sale sulle montagne con le scarpe da tennis a suola liscia, portandosi dietro due bambini di cui uno piccolo e la moglie con le Superga di tela, è lecito insultarlo?
Foto: Santo Milasi e Sergio Scanzioli
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