Sussia - seconda pagina

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Sopra la Chiesa, rivolta a sud in tutta la sua lunghezza si staglia la casa natale di Antonio Baroni, famosa guida alpina del CAI (1833-1912). In proposito, nel giugno 2002, è stata riedita e aggiornata la pubblicazione-opuscolo sulla figura del grande sampellegrinese alla quale si rimanda per una conoscenza approfndita (vedi nota in calce). Basti qui ricordare che il Baroni, collaboratore nella esplorazione delle Alpi Orobie, delle Alpi Centrali e di importanti massici delle Alpi, viene avvicinato alle grandi guide del suo tempo e lui stesso fu maestro di dinastie di guide delle Alpi Orobie e della Val Masino.
San Michele dal lato est
La chiesetta di San Michele vista da est
Casa natale della guida alpina Antonio BaroniLa casa natale di Antonio Baroni a Sussia di S. Pellegrino Terme


L'Associazione 'Amici di Sussia', soprattutto nella persona di Pietro Pesenti Tòcio, ha costituito un Comitato che che si sta prodigando per far arrivare quassù una strada agro-silvo-pastorale e per realizzare un bivacco-museo, dedicato ad Antonio Baroni, nei locali adiacenti alla chiesa e sull'area dove sorgeva la Vecchia Scuola.

Sussia con i suoi dintorni è ricca di storia, basti pensare, e qui passiamo la parola allo stesso Pesenti Pietro 'Tòcio', che scrive: " al
Castello della Regina, montagna che sovrasta Sussia che viene ricordata, non solo come una favola per un rifugio di Teodolinda e per un tesoro ancora nascosto in un affranto inaccessibile, ma anche per documenti che testimoniano reali avvenimenti e conflitti tra Guelfi e Ghibellini; in anni piu' recenti Sussia e' stato un rifugio per i partigiani della Valle.

Un bel roccolo a pochi passi da San Michele
Un bel roccolo che si incontra poco prima della chiesetta di San Michele
Ancor prima la gente del posto per sopravvivere fu costretta a scendere o ad espatriare abbandonando a malincuore la terra natia. Tornato il tempo di pace Sussia divenne una meta ambita non solo dagli escursionisti, speleologi, o ricercatori di quarzi, ma soprattutto per cacciatori, ed allora ogni capannista si preoccupo' che i propri dintorni fossero ben curati, la Parrocchia stessa era proprietaria di un bellissimo roccolo che in seguito fu tagliato; negli ultimi anni pero', per varie ragioni, la maggior parte dei cacciatori si e' estinta ed ha depositato le armi; anche la selvaggina stanziale e migratoria, assediata dall'inquinamento e mancando l'uomo e le coltivazioni, sembra abbia preferito altri percorsi.
In Sussia e' così continuato un lento e inesorabile degrado delle case antiche, dei pascoli, delle fontane, dei boschi e dei sentieri...

Ingresso della casa natale di Antonio Baroni
Particolare della casa natale di Antonio Baroni, famosa guida alpina del CAI

B
usto di Michele Baroni (Nicolèt)
Busto della guida alpina Antonio Baroni di Sussia

Uno degli ultimi contadini rimasti lassu' a combattere per avere una strada e salvare la sua terra e' stato Michele Baroni (Nicolèt), nipote della guida alpina. Era molto conosciuto e ben voluto per la sua ospitalità, per il suo carattere esuberante, per i suoi modi rustici ma spontanei ed affettuosi, spese tutta una vita per la sua Sussia.
Aveva settantatrè anni ed era ancora un uomo forte ed intraprendente, pieno di speranze quando un elicottero del pronto soccorso, chiamato da un suo amico medico, lo prelevo' dai suoi pascoli e lo porto' all'ospedale; dopo un periodo di degenza, visto che il male ormai era inesorabile, chiese di essere riportato sulla sua montagna che dall'elicottero vide per l'ultima volta, ma senza quella strada che era sempre stata il suo sogno. Soffrendo si spense nella sua casa di Sussia (Dicembre 1992).


Sono gia' passati 8 anni dalla sua scomparsa, ma non si sono ancora mantenute le promesse che a lui erano state fatte gia' 40 anni prima.
In questi anni sua moglie Caterina, una donna affabile, schiva, silenziosa e instancabile e' sempre rimasta sola lassu', sola perche' il figlio cinquantenne va e viene tutti i giorni a piedi perche' lavora in un'azienda del paese. Lassu' devono accudire ai loro animali, mantengono due asini che utilizzano per il trasporto di tutto quello che occorre. 
La domenica davanti a casa loro passano tanti escursionisti, alcuni approfittano di una breve sosta per passar parola, per dir loro bravi e fortunati di vivere in un mondo incantevole, ma non basta per loro un saluto, un sorriso, una stretta di mano amichevole per ripagarli dei loro disagi, delle loro fatiche e della loro solitudine. Un giorno anche Gianni con sua madre decideranno forse di stabilirsi in paese, e' comprensibile, e Sussia avra' perso ancora tanto ma tanto di piu'!
E' rimasta ancora una speranza quella della realizzazione in tempi brevi della strada agrosilvopastorale, per questo gli Amici di Sussia intendono sollecitare gli enti e le autorità proposte al problema, contando anche sulla piena disponibilità dei proprietari. Gli innamorati ed i volontari per salvare la montagna ed in questo caso Sussia non mancano, bisogna dare loro la possibilità di dimostrarlo.


Pietro Pesenti 'Tòcio', animatore 'Amici di Sussia'
Ritratto di Pietro Sonzogno, l'orologiaio (?)
Pietro Sonzogno, orologiaio, nato a Sussia
Sussia diede i natali, oltre che alla Guida Alpina Antonio Baroni, anche a Pietro Sonzogno, grande orologiaio, nato il 5 giugno 1744. Figlio di Antonio, detto Papini, e Maria Maddalena Sonzogni, Pietro imparò l'arte orologiaia sotto la guida esperta della famiglia Gritti di Miragolo, frazione di Zogno. Nella sua vita Sonzogno realizzò orologi, forse meno pregevoli di quelli ideati dai Gritti, ma comunque di ottima fattura. Alcune sue opere sono custodite a Bergamo nel Convento di Clausura di Santa Grata e nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Nella sala d'ingresso del Museo della Valle di Zogno si trova inoltre un orologio a colonnina dell'altezza di due metri. Ma Pietro Sonzogno è ricordato soprattutto per la realizzazione, nel 1784, dell'orologio per il Collegio Mariano che aveva sede nella Domus Magna di via Arena, storica sede della Misericordia Maggiore, divenuto poi Istituto Musicale Donizettiano. L'orologio è stato recentemente restaurato e riportato al suo originario splendore nella sede del Museo Donizettiano.
Orologio nel Museo DonizettianoOrologio di Pietro Sonzogno, costruito nel 1784 per l'Opera Pia di Misericordia Maggiore  di Bergamo, ora restaurato e conservato nel Museo Donizettiano

Orologio nel Museo della Valle di Zogno

Orologio pendolo di Pietro Sonzogno nel Museo della Valle di Zogno

Firma sull'orologio del Museo della Valle

Firma di Pietro Sonzogno incisa sull'orologio del Museo della Valle di Zogno


NB: Ringrazio vivamente:
- Adriano Epis per informazioni su Sussia, tratte dalle pag. 96-98 della pubblicazione “San Pellegrino Terme, Percorsi" (vedi sotto) e per gli articoli forniti su Pietro Sonzogno;
- Stefano Torriani per la carta dettagliata;
- Pesenti Pietro Tòcio per parte del testo e alcune foto;

- Valbrembanaweb per la cartina;
- la Banca di Credito Cooperativo di Sorisole e Lepreno per la gentile concessione di testo e immagini su Pietro Sonzogno
- il Museo della Valle di Zogno per la concessione foto dell'orologio di Pietro Sonzogno;
- il sig. Giupponi Mario e signora Pesenti 'China', custodi della Chiesetta di San Michele di Sussia.


Per altre informazioni su Sussia vedi:
- 'San Pellegrino Terme, Percorsi, Intorno a noi, fra note storiche, cusiosità e ricordi, a cura di Antonio Epis, pubblicato nel 2000 dall'Amministrazione Comunale di San Pellegrino Terme, edito da Ferrari Editore.

Per notizie storiche sulla 'cappellania di S. Michele a Sussia' vedi:
- Gian Pietro Galizzi, San Pellegrino Terme e la Valle Brembana, Ferrari Editore, 1996 (pag. 162-163)

Per la figura della guida alpina Antonio Baroni vedi:
- Antonio Baroni, guida alpina (testo originale di Angelo Gamba, appendice di Adriano Epis, foto di Giuseppe Pisoni, coordinamento di Stefano Torriani), pubblicato a cura del Comune di San Pellegrino Terme nel 2002, Ferrari Editore.

Per le notizie su Pietro Sonzogno vedi:
-'Tornano a correre le lancette dell'orologio di Pietro Sonzogno" e " In Val Brembana le opere di un artiginao 'dimenticato'",
articoli pubblicati sulla rivista 'Canto Alto' , pubblicazione trimestrale della Banca di Credito Cooperativo di Sorisole e Lepreno, marzo 2003, pag. 14-15


Vedi immagini delle Festa di San Michele 2003

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