Dal Rifugio Barbellino salita al PIZZO DEL DIAVOLO DI MALGINA (2926 m.) e discesa a Valbondione
il 22 agosto 2010

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CARTINA - PERCORSO SEGUITO:

- Rif. Barbellino (2129 m.) > Valle e Lago di Malgina sul sentiero 310 > Passo di Malgina (2675 m.) > Pizzo del Diavolo di Malgina (2926 m.) e ritorno

Tempo impiegato h. 3,30 per la salita (Rif. Barbellino>Pizzo Diavolo di Malgina), h. 5,00 circa la discesa (Pizzo Diavolo di Malgina > Rifugio Curò > Valbondione)
Classificabile EE-ED (Escursione per esperti – difficile) nel tratto Lago di Malgina > Pizzo Diavolo di Malgina;
EF (escursione facile per quasi tutto il resto del percorso)
Rifugi d'appoggio: Barbellino e Curò
Presenza d'acqua garantita su quasi tutto il percorso.
Non adatta per i nostri amici a quattro zampe la salita dal Passo di Malgina alla vetta del Pizzo del Diavolo di Malgina

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Nevai in salita al Pizzo del Diavolo di Malgina
Nevai in salita al Pizzo del Diavolo di Malgina

Scesi dal Rif. Barbellino di buon’ora, io, Fulvio e Mery, giunti in prossimità del ponticello (m 2.050), alla confluenza del Torrente Malgina nel Fiume Serio abbandoniamo la mulattiera militare per un sentiero (segnavia 310) che, in direzione Nord-Ovest, rimonta la Val Malgina seriana. Caratterizzata da un andamento quasi rettilineo a causa della sua collocazione lungo un'importante faglia, questa valle è sormontata da un amenissimo lago di circo, che raggiungiamo dopo una serie di attraversamenti del torrente. I circa trecento metri di dislivello che separano il giovane fiume Serio dal rotondo specchio d'acqua li superiamo in circa 1 ora, dapprima lungo il fondovalle e poi rimontando con una serie di tornanti un tratto ripido e roccioso.
Percorso l'ultimo segmento della valle, il Lago della Malgina (m 2.339) ci si presenta con le sue acque smeraldine sul fondo di un vallone alimentato da torrenti che per lo più scendono dai due circhi sospesi posti ai lati. Volgendo lo sguardo a valle ammiriamo un panorama di grande suggestione: di fronte si innalza infatti la parete Nord del Pizzo Recastello mentre più a Est le cime del Tre Confini e del Gleno racchiudono la vedretta occidentale del Trobio, la più estesa delle Orobie bergamasche e il Pizzo Strinato.
Dalla sponda occidentale del lago, per tracce di sentiero rimontiamo a sinistra il detritico versante lungo l'impluvio più marcato sino a raggiungere il piccolo ripiano roccioso (m 2.550 circa) che racchiude un laghetto celato ancora coperto da neve. Lasciando alla nostra sinistra questa conca, proseguiamo verso Nord, Nord-Est, seguendo gli evidenti omini di pietra e le rare tracce di passaggio che, tra sfasciumi e pietrisco sottile, ci conducono, dopo aver piegato a sinistra, al Passo di Malgina (2675 m, Ih 30' dal lago), che mette in collegamento le due omonime valli poste sui versanti bergamasco e valtellinese.
Ora, seguendo la cresta Est e tenendoci a volte sul lato, giungiamo ad un ulteriore intaglio dal quale in breve giungiamo in vetta al Pizzo del Diavolo di Malgina (2926 m.), dove sotto la croce è posta una piccola campana (45' dal passo), che, ovvio, suoniamo a distesa!.

Il percoso che ci aspetta
Il percoso che ci aspetta
Salendo verso il Passo della Malgina
Salendo verso il Passo della Malgina
PERCORSO IN FOTOGALLERY
Dal Rifugio Barbellino salita al PIZZO DEL DIAVOLO DI MALGINA (2926 m.) e discesa a Valbondione il 22 agosto 2010 - FOTOGALLERY
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Dalla vetta godiamo di un'ampia e suggestiva vista sui monti e valli circostanti e sui lontani imbiancati gruppi retici.
(È sconsigliabile effettuare la salita in caso di nebbia o di temporali, essendo questa la zona che più delle altre nelle Orobie è soggetta alle precipita¬zioni estive).
La salita lungo la cresta ci ha richiesto molta attenzione ed impegno per passaggi in un canalino ripido roccioso prima e salita impegnativa su frequenti roccette poi. Di eccezionale vastità e bellezza il panorama, che spazia dalla Presolana al Bernina, dallo Strinato al Monte Costone, ai tre ghiacciai del Trobio e a quello di Recastello.
Da questa cima inoltre osserviamo verso la Val Malgina abduana il terzo dei quattro ghiacciai di Cagamei, certamente tra i più spettacolari e potenti apparati glaciali delle Orobie. (Proprio nel tratto Cime del Druet-Monte Torena la Catena Orobica spinge il suo massimo limite settentrionale, tanto che già dalla S.S. 38 di Valtellina è possibile ammirare queste cime e questi ghiacciai, che definiscono un paesaggio tipico di quote molto più elevate).
Purtroppo verso mezzogiorno salgono le nebbie ed avvolgono la cima del Diavolo della Malgina e non possiamo scendere dalla Valmorta al Rif. Curò, come nostra intenzione, perché, non avendo mai fatto il percorso, non ci avventuriamo in una discesa per una valle dove ci sono solo labili tracce di sentiero.
Scendiamo quindi dal medesimo sentiero della salita, prestando la massima attenzione, al Lago della Malgina e sul sentiero 310 al bivio passiamo sul sentiero 308-324 fino al Rif. Curò e da qui scendiamo a Valbondione.


In conclusione bellissima salita al Pizzo del Diavolo di Malgina, fatta partendo il mattino dal Rif. Barbellino, dopo aver pernottato al Rif. Barbellino (troppo impegnativa sarebbe stata la salita A/R da Valbondione in una sola giornata).

In vetta al Pizzo del Diavolo di Malgina (2926 m.)
In vetta al Pizzo del Diavolo di Malgina (2926 m.)
Lago della Malgina (2339 m.)
Lago della Malgina (2339 m.)
Lago della Malgina (2339 m.)
Lago della Malgina (2339 m.)
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