HOMEPAGE - LA TUA FOTO - ESCURSIONI

 

FOTO dI LUCA VEZZONI

(Segrate - MI) -

2006-2007 - 2008 - 2009

Luca in vetta al Colombarolo
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Giretto tranquillo alla scoperta di Pusdosso il 25 agosto 2009
Giretto tranquillo alla scoperta di una piccola frazione brembana situata poco al di sopra dell'abitato di Fondra. I piccoli lavori di ristrutturazione, gli orti ed i campi curati sono i sapori genuini che si gustano in tutti i paesi non raggiunti dalla strada. Da qui, volendo, si può proseguire per il monte Torcola e divallare a Piazzatorre.
Giretto tranquillo alla scoperta di Pusdosso il 25 agosto 2009 - FOTOGALLERY
Giretto tranquillo alla scoperta di Pusdosso il 25 agosto 2009 - FOTOGALLERY
Giretto tranquillo alla scoperta di Pusdosso il 25 agosto 2009 - FOTOGALLERY
Giretto tranquillo alla scoperta di Pusdosso il 25 agosto 2009 - FOTOGALLERY
Giretto tranquillo alla scoperta di Pusdosso il 25 agosto 2009 - FOTOGALLERY
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Alla scoperta della Val Biandino, ancora abbondantemente innevata all'inizio di primavera il 21 marzo 09
Escursione di inizio primavera alla scoperta della Val Biandino, valle laterale della Valsassina che termina con la parete occidentale del Pizzo dei Tre Signori. Numerosi sono i rifugi sparsi per la valle tra cui il rifugio Tavecchia e quello nei pressi del santuario di Madonna della Neve. La valle che sale da Introbio inizialmente stretta, si fa più larga una volta giunti alla Bocca di Biandino. Dai pendii a nord un susseguirsi di valanghe di cospicue dimensioni.
Alla scoperta della Val Biandino, ancora abbondantemente innevata all'inizio di primavera il 21 marzo 09 - FOTOGALLERY
Alla scoperta della Val Biandino, ancora abbondantemente innevata all'inizio di primavera il 21 marzo 09 - FOTOGALLERY
Alla scoperta della Val Biandino, ancora abbondantemente innevata all'inizio di primavera il 21 marzo 09 - FOTOGALLERY
Alla scoperta della Val Biandino, ancora abbondantemente innevata all'inizio di primavera il 21 marzo 09 - FOTOGALLERY
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Salita da Pezzoro al Monte Guglielmo ancora ben innevato il 7 marzo 2009
In attesa di uscite più impegnative (mi sono finalmente iscritto al corso di roccia/ghiaccio della SEM), sabato 7 marzo optiamo per una salita al Monte Guglielmo da Pezzoro. Stranoto soprattutto ai bresciani, non l'avevo ancora avvicinato. Partiamo con calma quando molti scialpinisti son già sulla via del ritorno. Gran parte della salita si svolge sotto una cappa di nubi che stende la sua ombra su tutte le montagne visibili. Giunti sul Ratù però, l'alta pressione sfonda ed esce un caldo e abbagliante sole. Anche il vento è molto forte, talvolta impetuoso, alzando turbini di neve. Il panorama è immenso su molte cime a noi sconosciute. Così ampio da concedere talvolta pochi spunti per inquadrature ad effetto.
Salita da Pezzoro al Monte Guglielmo ancora ben innevato il 7 marzo 2009 - FOTOGALLERY
Salita da Pezzoro al Monte Guglielmo ancora ben innevato il 7 marzo 2009 - FOTOGALLERY
Salita da Pezzoro al Monte Guglielmo ancora ben innevato il 7 marzo 2009 - FOTOGALLERY
Salita da Pezzoro al Monte Guglielmo ancora ben innevato il 7 marzo 2009 - FOTOGALLERY
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como)

con imprevisto prolungamento notturno...il 20 febb. 09
Son partito venerdì scorso con l'idea di salire e scendere il Bregagno dal panoramicissimo dosso di Naro; son tornato sabato mattina dopo aver passato la notte nella veranda di una baita e senza aver incontrato anima viva. Ma procediamo con ordine: Lascio l'auto al termine della stradina adiacente ad un nucleo di case disposto su un balcone estremamente panoramico sul lago sottostante. In fondo posso scorgere quella che sembra una dorsale ideale per la salita al monte Bregagno. Senza rifletterci molto mi dirigo, pertanto, in quella direzione camminando a naso per circa un'oretta attraversando un bel bosco di faggi e castagni, nonchè due impressionanti slavine staccatesi parecchi metri più in alto. Raggiungo quindi un gruppetto di baite tutte completamente recintate, appena sotto la fine del bosco. Alcune rade betulle segnano la zona di transizione verso l'innevamento soprastante. La vista sulle cime dell'alto Lario è mozzafiato e la porterò con me per quasi tutta la gita. Ora la strada sembra obbligata: si tratta di seguire la dolce dorsale fino alla cima. Nessuna traccia in giro se non quella lieve di alcuni animali. Mi armo di pazienza e comincio a salire cercando aree con neve più dura e stabile. Nelle tre ore circa che impiego per giungere sulla vetta, oltre al lago, si rendono visibili la valle che si stacca da Dongo e le cime lariane a me del tutto sconosciute. Lo spettacolo è invidiabile e la giornata è tersa. Mi copro a puntino per far fronte al discreto vento. Alla mia sinistra sono visibili altri numerosi dossi tra cui quello che credo essere il famoso dosso di Naro; conto di scendere da uno di questi in modo da arrivare direttamente alla macchina evitando l'inutile giro fatto finora. Temporeggio un po' in cima scendendo poi fino a scorgere la chiesetta di S. Amate. Essendo ancora ben lontana decido di non avvicinarla ma di scendere giù verso l'auto per quello che ora credo essere un dosso parallelo a quello di Naro. Passo per una grossa baita con fontana e seguendo con attenzione alcune tracce arrivo fino ad incrociare la via dei monti lariani numero 3 naturalmente coperta dalla neve. Do fondo a tutta la mia vista per seguirla avvalendomi di alcuni segni sugli alberi. La seguo per una mezz'ora quando ritengo di aver superato il dosso di Naro. Intanto il tramonto è avanzato. Mi fiondo quindi giù per il bosco venendo colto dal buio.
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como) - FOTOGALLERY
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como) - FOTOGALLERY
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como) - FOTOGALLERY
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como) - FOTOGALLERY
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como) - FOTOGALLERY
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como) - FOTOGALLERY
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como) - FOTOGALLERY
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como) - FOTOGALLERY
Movimentata escursione al Monte Bregagno (2107 m - sponda occ. Lago di Como) - FOTOGALLERY
Scendo per un po' finchè mi rendo conto che mai arriverò da qualche parte. Segue un breve attimo di sconforto e una telefonata a casa per avvisare. Quando risulta chiaro che non posso continuare a scendere a caso tra il buio del bosco, decido di tornare sui miei passi e salgo fino a delle case attraversate prima che mi renderò poi conto essere il paesino di Naro. Passerò la notte in una veranda semichiusa. Sarà una lunga notte: lotterò col freddo, con la fame e con la stanchezza... Finalmente sorge il sole che con i suoi raggi mi scalda e rende visibile la vallata sottostante che esamino con attenzione. In qualche modo mi dirigo verso quelle che sembrano essere le baite recintate del giorno precedente. Fortunatamente sono loro. E' stata un'avventura che ora ricordo con piacere, ma che non ripeterei.. almeno nell'immediato futuro!
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Salita con ciaspole al Rifugio Gherardi e ai Piani d'Artavaggio con tanta neve (14 gennaio 2009)
Posti noti ma sempre buoni per una ciaspolata tranquilla. L'intenzione era quella di passare la giornata del mio compleanno con mio padre e mia cugina tra i monti. Viste le abbondanti nevicate e cercando un percorso che non fosse particolarmente lungo, abbiamo optato per il Rifugio Gherardi ai Piani d'Alben. Abbandonata l'auto poco sopra Pizzino, non senza qualche problema di slittamento ruote, ci incamminiamo sulla bella e comoda stradina che porta alle case di Quindicina. Ce ne stacchiamo però ben presto approfittando di alcune tracce che salgono diritte su fino alle caratteristiche baite disposte in fila, dove passa la traccia principale. Il primo breve tratto è nel bosco, più avanti passiamo una zona suggestivamente tempestata di intricati cespugli di rosa selvatica. Raggiunta la traccia principale, la seguiamo, compiendo una curva verso ovest che ci porterà ai Piani veri e propri. La mia attenzione è catturata dagli splendidi disegni che l'inesorabile vento ha prodotto sui dolci pendii innevati. Con un forte vento in poppa saliamo verso la piana del Rifugio Gherardi. Io preferisco abbandonare la traccia e farmi questo bel tratto completamente in neve fresca ed immacolata. E' sempre un'emozione farsi la strada da sè. Intorno a me si susseguono gli scorci sulla valle e i monti Cancervo, Venturosa e Resegone. Giunti al rifugio anche la catena orobica di Pegherolo e Diavolo di Tenda si rende visibile nella sua interezza. Mentre i miei compagni di avventura si fermano al rifugio (caldo e polenta resteranno solo un miraggio, dal momento che il rifugio soffre di problemi con l'acqua), io sono intenzionato a proseguire verso i Piani d'Artavaggio. Chiedo consiglio per quale sia la strada migliore, ricevendo alcune indicazioni sommarie e allo stesso tempo scoraggianti. La mia testardaggine mi fa ugualmente proseguire (e per fortuna che è stato così!). In men che non si dica sono all'ex Rifugio Battisti a studiare il percorso più indicato. Opto per salire dritto sull'altura dei "mughi" che raggiungo con qualche fatica affondando in neve abbondante. Il tratto successivo si svolge per cresta ventosa fino alle pendici occidentali del Monte Sodadura che aggiro sul versante nord. Giungo finalmente a scorgere i Piani ed il Rifugio Cazzaniga. Con un nuovo panorama dinnanzi, mi abbasso fino all'albergo degli sciatori dietro al quale imbocco una stradina che mi riporterà all'auto. Ero già stato in entrambi questi luoghi; non pensavo di portare a casa immagini e ricordi particolarmente originali. Invece anche questa giornata ha regalato scorci e momenti indimenticabili.
Salita con ciaspole al Rifugio Gherardi e ai Piani d'Artavaggio con tanta neve (14  febbraio 2009) - FOTOGALLERY
Salita con ciaspole al Rifugio Gherardi e ai Piani d'Artavaggio con tanta neve (14  febbraio 2009) - FOTOGALLERY
Salita con ciaspole al Rifugio Gherardi e ai Piani d'Artavaggio con tanta neve (14  febbraio 2009) - FOTOGALLERY
Salita con ciaspole al Rifugio Gherardi e ai Piani d'Artavaggio con tanta neve (14  febbraio 2009) - FOTOGALLERY
Salita con ciaspole al Rifugio Gherardi e ai Piani d'Artavaggio con tanta neve (14  febbraio 2009) - FOTOGALLERY
 
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Salita con ciaspole da Carona al Rifugio Calvi con tanta neve (4 gennaio 2009)
Dopo la gita in Presolana con brutto tempo, ecco una meritata splendida giornata! Essendo nella mia casa di Carona tra sciate e "relax", decido di approfittare della vicinanza per salire al rifugio Calvi. Ci sarò stato ormai circa dieci volte, ma è sempre bello tornarci. Obiettivo secondario è fare qualche foto al pizzo del Diavolo al tramonto. Come spesso accade però riesco a resistere e, pur partendo ad un'ora tarda, cammino a lungo sfruttando per intero la giornata. Mi concedo pause in alcuni luoghi speciali, anche se non le sfrutto per tirare il fiato quanto più per ammirare il paesaggio o cercare una migliore prospettiva. Mi fermo perciò tra gli alberi ancora imbiancati sulla strada dopo il Dosso Dei Signori, alla piana del lago del prato, prima e dopo la diga del Fregabolgia. Giunto al rifugio, schivo come sempre, non metto nemmeno dentro il naso spingendomi invece nella conca abbondantemente innevata, seguendo qualche sporadica traccia fino al passo Portula prima e seguendo il dolce crinale poi. Le ombre cominciano a distendersi e la luce a farsi più calda. Non resta che trovare un bel punto di osservazione per il tramonto. Lo spettacolo è dei migliori, forse superiore alle aspettative. L'Aga, il Rondenino e il Diavolo si colorano di rosso, a sud la punta del Madonnino cattura gli ultimi raggi; verso ovest il sole cala dietro il Pegherolo. Le mie mani hanno patito un po' il freddo ma ne è valsa la pena! Non resta che una ra apida discesa al chiaro di luna..
 
Salita con ciaspole da Carona al Rifugio Calvi con tanta neve (4 gennaio 2009)  - FOTOGALLERY
Salita con ciaspole da Carona al Rifugio Calvi con tanta neve (4 gennaio 2009)  - FOTOGALLERY
Salita con ciaspole da Carona al Rifugio Calvi con tanta neve (4 gennaio 2009)  - FOTOGALLERY
Salita con ciaspole da Carona al Rifugio Calvi con tanta neve (4 gennaio 2009)  - FOTOGALLERY
Salita con ciaspole da Carona al Rifugio Calvi con tanta neve (4 gennaio 2009)  - FOTOGALLERY
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Foto di Luca Vezzoni
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

FOTO DI LUCA VEZZONI 2006-2007 - 2008 - 2009

HOMEPAGE - LA TUA FOTO - ESCURSIONI


©2008-Piero Gritti - Per informazioni: -