SIC 3- VALLE Parina (SICIT2060008)

SIC 3 - VAL PARINA (SICIT2060008)


La Val Parina presenta due particolarità geologiche: la presenza di fossili e le miniere del Vaccaregio. Nel 1972 vennero individuate le prime località fossilifere di notevole importanza per l'abbondanza e la varietà del materiale. La Val Parina è incisa quasi interamente nel calcare della "Formazione di Esino" costituito da un accumulo di sedimenti marini depositati nel Ladinico (Triassico medio), oltre 200 milioni di anni fa. Sono state ritrovate specialmente ammoniti, che sono di fondamentale importanza per la datazione dei terreni del Mesozoico. Questa specie in particolare sarebbe la sola ad avere oltrepassato il limite del Triassico- Giurassico, sopravvivendo alla crisi che nel Retico aveva causato la scomparsa quasi totale di questi cefalopodi e i suoi discendenti avrebbero ripopolato tutti i mari nei successivi 120
La Val Parina è poco frequentata, non vi compare antropizzazione recente, l'esposizione è buona ed è protetta dai venti; per questi motivi vi è una notevole presenza sia faunistica che botanica: si incontrano boschi di faggio che si alternano al carpino nero e al frassino che, a loro volta, possono mescolarsi all'abete rosso. Diffusi gli ambienti rupestri di natura calcarea. Verso mezzogiorno non stupitevi se vedrete volare a poca distanza da voi l'aquila; inoltre la parte bassa della valle, coperta da boschi impenetrabili ha favorito la diffusione del cervo. Altra caratteristica della Val Parina è la presenza di rettili, tra cui numerose vipere: occorre fare molta attenzione nei movimenti. Il SIC della Val Parina ha una superficie complessiva di 2224,93 ettari.

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ITINERARI PROPOSTI ALLA SCOPERTA DEL SIC

Val Parina (discesa da Zorzone ai Piani di Scalvino)
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La Val Parina è interamente percorsa, in sponda destra orografica, dal sentiero CAI n. 259, che collega la frazione di Zorzone nel comune di Oltre il Colle, con la località Scalvino in comune di Lenna. Il tempo di percorrenza è di 5 ore e sebbene il sentiero sia praticamente tutto in discesa, non bisogna lasciarsi ingannare, si tratta di un itinerario poco frequentato, i telefonini non ricevono ed alcuni tratti sono da percorrere con prudenza a causa dell'esposizione sul torrente.
Per l'andata si può prendere l'autobus da Bergamo e scendere a Oltre il Colle. In paese si inizia a scendere verso il fondo valle seguendo l'indicazione Zorzone. Attraversato il ponte si inizia a risalire per incontrare, dopo qualche centinaio di metri, alla nostra sinistra, la mulattiera che si inoltra in Val Parina. Per il ritorno occorrerà organizzarsi con autovettura o autobus di linea.
Questo itinerario è stato allestito per il trasporto della legna durante l'ultimo conflitto bellico, ma la presenza di alcune baite ed addirittura di un paesetto ora del tutto abbandonato inducono a pensare che la zona fosse frequentata in tempi più lontani; è anche da considerare che la linearità del percorso poteva addirittura farlo preferire alla Via Mercatorum che scendeva in Val Brembana da Dossena: purtroppo al riguardo mancano studi approfonditi.
La Val Parina era comunque percorsa anche da un sentiero trasversale che permetteva di trasportare le mandrie da Dossena stessa fin sui pascoli estivi dell'Ortighera. All'inizio del percorso vi sono brecce calcaree ricementate, originate da antiche frane, si incontrerà poi una prima santella e successivamente una seconda, posta su di un dirupo, dedicata alla Madonna della Gamba o del Miracolo.
Da qui ha inizio il sentiero vero e proprio, noterete le classiche piazzole dove si produceva il carbone, poste all'incirca una ogni quindici minuti di cammino, un forno per la calce ormai difficilmente identificabile, alcune croci in ferro, ricordo di alcune disgrazie e più avanti un'altra relativa ad un omicidio, ed alcune croci incise su roccia. Dopo circa novanta minuti si raggiunge la radura dei "Prati Parima" dove un appassionato mantiene in efficienza una bella baita; al di sotto di questo luogo sorgeva un piccolo paesetto dalle origini misteriose. Proseguendo si incontra una bella faggeta, una sorgente è posta appena sopra il sentiero, il paesaggio cambia e si entra nella parte più selvaggia della valle che vede la presenza dell'aquila e del cervo ed anche di un piccolo arbusto chiamato "lonicera" che produce bacche rosse.
Verso il termine della valle si incontrano i manufatti relativi alla fruizione del bosco durante il periodo bellico, alcuni bellissimi esemplari di tasso (Taxus baccatà) e soprattutto gli stupendi orridi del Parina con le relative "marmitte dei giganti". Al termine della gita potrete incontrare "la Corna di Scalvino" un masso erratico di notevoli dimensioni, trasportato e poi abbandonato dal ghiacciaio in fase di ritiro. Raggiunto il corso del fiume Brembo, lo si risale fino ad arrivare ad un agriturismo da dove si può attraversare il fiume su una passerella in ferro incontrando così la strada provinciale della Val Brembana e la vicina fermata dell'autobus.

Partenza: Oltre il Colle - Loc. Zorzone (1016 m.)
Arrivo: Lenna - loc. Scalvino (461 m.)
Dislivello: 555 m.
Tempo di percorrenza: 5 h
Difficoltà: Itinerario per escursionisti esperti
Acqua sul percorso: No
Segnavia CAI: 259

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