HOMEPAGE - ESCURSIONI - ESCURSIONI VAL BREMBANA
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RIFUGIO ANGELO GHERARDI AI PIANI DELL'ALBEN (mt. 1650) - 1- 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7

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MONTE SODADURA (2010 m)

AUTUNNALE (14 ot. 2007) - AUTUNNALE (8 nov. 2014)

INVERNALE da Bonetto (14 genn. 2014) - INVERNALE da Avolasio (1 febb. 2015) - INVERNALE da Avolasio (14 febb. 2018)

PRIMAVERILE con neve da Avolasio - Artavaggio - Sodadura - Cima di Piazzo (10 apr. 2016)

INVERNALE con neve da Bonetto (27 dic. 2019) - INVERNALE con neve da Bonetto (22 genn.24)

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In solitaria invernale sul Sodadura da Avolasio-Piani d'Artavaggio il 1 febbraio 2015

PERCORSO GPS

PERCORSO GPS in GOOGLE EARTH

Il Monte Sodadura è una bella piramide triangolare sovrastante i Piani di Artavaggio, particolarmente attraente in inverno quando domina il panorama con il suo bianco profilo triangolare nell’azzurro del cielo. Sulla cima convergono le tre creste nord ovest, est e sud ovest. Consigliata la traversata della vetta salendo per la cresta sud ovest e scendendo per la cresta nord est oppure in senso inverso.

PERCORSO: di ben 18 Km

Avolasio di Vedeseta (1050 m) > Prato Giugno (1268 m) > Sella (1400 m > Piani d’Artavaggio (1650 m) > Monte Sodadura (2011 m) , salito dalla cresta sud-ovest, sceso dalla cresta nord-ovest > Rif. Nicola (1880 m) Sella > Prato Giugno > Avolasio

DIFFICOLTA’:
EE la traversata del Sodadura cresta nord-ovest > cresta sud est, con scarponi invernali e ghette (utili ramponi-ramponcini, anche se non indispensabili)
E tutto il resto del percorso

TEMPI : Salita: 4 ore (Avolasio>Artavaggio>Sodadura) Discesa: 3 ore (Sodadura>Rif. Nicola>Artavaggio>Avolasio)

APPOGGI :i non mancano il Rif. Sassi-Castelli e il Rif. Casari ai Piani d’Artavaggio (1650 m); in alto, i Rif. Nicola (1870 m) e Cazzaniga (1889 m)

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Sui prati innevati di Prato Giugno
Sui prati innevati di Prato Giugno
Dalla Baita 'Medile' di Prato Giugno
Dalla Baita 'Medile' di Prato Giugno
Sul sentiero 151 verso la Sella
Sul sentiero 151 verso la Sella

Domenica 1 febbraio 2015.
Splendida giornata fredda e ventosa specie in quota.
Ne approfitto per risalire sul Monte Venturosa innevato, partendo stavolta non da Bonetto di Pizzino, ma da Avolasio di Vedeseta, percorso di salita ai Piani d’Artavaggio che, anche se più lungo rispetto a quello che parte da Bonetto, preferisco perché molto panoramico sulla Valle Taleggio.
Sono solo, essendo i soliti amici influenzati o impegnati diversamente.
Raggiungo in auto Avolasio, frazione di Vedeseta a quota 1050 m, in Val Taleggio.
Parcheggiata l’auto, imbocco la sterrata segnavia CAI 151, ricoperta di neve man mano si sale, in decisa salita nel primo tratto, e, percorsi due tornantini nel bosco verso sinistra, sopra la frazioncina, con un lungo traversone, prendo quota.
Scelgo la mulattiera-scorciatoia e, uscito dal bosco, sbuco di fronte ad alcune casette, in disuso ormai, in località Prato Giugno (1268 m).
Con me salgono quattro amici escursionisti che mi accompagnano fino a Prato Giugno, un pianoro prativo, molto bello, ben innevato, panoramico verso il Resegone, il Due Mani, le Grigne, la valle di Bordesiglio e lo Zucco di Maesimo.
Da qui in avanti è una festa per gli occhi, complice l’ottima visibilità.
Il cielo splende di un azzurro intenso sulle bianche distese dei prati.
Trascurando la sterrata che sale a sinuosi tornanti, risalgo in direttissima questi panoramici pratoni, dove sono incastonate belle baite ben ristrutturate.
Seguo tracce nella neve, affondando un po’ , ma con le ghette non ci son problemi.
Poi la stradina rientra nel bosco, si spiana e ne riesce poco dopo buttandomi addosso all'improvviso una splendida gobba della montagna chiamata "La Sella" a quota 1400 m circa.
Il panorama sulla Valtaleggio da qui è grandioso, si distinguono i paesi di Peghera, Olda, Sottochiesa e Pizzino con il Corno Zuccone in primo piano e Cancervo e Venturosa sullo sfondo e, più lontano, l’Alben.
Dopo un ampio lungo tornante, mi si presenta un bel cascinale con la scritta ‘Sella, m. 1380’ e poco più avanti un magnifico roccolo.
Continuo sulla sterrata 151 su traversoni e scollinamenti, incontrando baite e pascoli ben innevati fino ad incrociare la sterrata che sale dalla Culmine S. Pietro...le due sterrate si uniscono in una. Proseguo ancora per circa 45’ fino a raggiungere, dopo circa oltre due ore e mezza di cammino, i Piani d’Artavaggio a quota 1650 m !
Ora il panorama si apre verso i piani con l’Albergo Sciatori (chiuso da tempo) , il Rif. Sassi-Castelli, il Rif. Casari, l’ex- Rif. Aurora, e , in alto, i Rif. Nicola (1870 m) e Cazzaniga (1889 m) , con le montagne soprastanti dello Zuccone Campelli (2159 m) della Cima di Piazzo (2057 m) e della piramidale Sodadura (2011 m).
Ai Piani d’Artavaggio (1650 m), superato l’ex Albergo Sciatori e la vicina chiesetta, prendo a destra la traccia battuta nella neve che affronta la salita della cresta sud-ovest del Sodadura, ben osservata in lungo e in largo mentre salivo.
Inizialmente con poca pendenza, man mano salgo la cresta diviene ripida fino a raggiungere un gradino roccioso, che supero con attenzione aiutandomi con le mani , seguendo la sicura traccia nella neve ben gradinata dagli escursionisti passati prima.
Lungo tutto il percorso di salita, come in discesa non calzo né ciaspole, né ramponi…non sono indispensabili, gli scarponi fanno buona presa sulla neve dura e leggermente rammollita in superficie dal sole.
Mi accompagna indesiderato un forte gelido vento che spazza ed alza la neve in nuvoli bianchi.
Finalmente ‘conaquisto’ la Croce e la Madonnina di vetta del Sodadura (2011 m).
Emerge dalla neve solo la parte alta della croce e la bella Madonnina per intero.
Lo spettacolo è magnifico verso il Resegone, le Grigne, il gruppo dei Campelli, dei Tre Signori, del Baciamorti-Aralalta e i sottostanti Piani d’Artavaggio con i Rifugi Cazzaniga e Nicola.
Mi raggiunge Giorgio e con lui condivido la sosta in vetta e l’attenta discesa dalla affilata cresta nord-est seguendo la traccia ben ‘scavata’ nelle neve. Si rivelano ben utili d’ora in poi le ghette in quanto la neve comincia a rammollirsi.
Sostiamo al Rif. Nicola (1880 m) per un breve ristoro e poi scendiamo mentre inizia il sole si abbassa in Resegone-Due Mani e la luna si alza sui monti d’Artavaggio.
Ai piani Giorgio scende a sinistra verso Bonetto di Pizzino, io proseguo e più avanti imbocco il 151 che mi riporta pian piano ad Avolasio, rifacendo il percorso di salita non al sole, ma alla calda luce del tramonto per il primo tratto e …al chiaro di luna per un’oretta dalla Sella ad Avolasio. Bello scendere in compagnia della mia ombra talmente era luminosa la luce della luna !

 

Ai Piani d'Artavaggio
Ai Piani d'Artavaggio
Salendo in Sodadura dalla cresta sud-ovest
Salendo in Sodadura dalla cresta sud-ovest
PERCORSO IN FOTOGALLERY
In solitaria invernale sul Sodadura da Avolasio-Piani d’Artavaggio il 1 febbraio 2015 - FOTOGALLERY
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Dalla cresta sud-ovest del Sodadura vista verso la Val Taleggio
Dalla cresta sud-ovest del Sodadura vista verso la Val Taleggio
Salendo in Sodaddura dalla cresta sud-ovest
Salendo in Sodaddura dalla cresta sud-ovest
Dalla Madonnina di vetta del Sodadura (2011 m)
Dalla Madonnina di vetta del Sodadura (2011 m)
In vetta al Sodadura (2011 m)
In vetta al Sodadura (2011 m)
Scendendo dal Sodadura al Rif. Nicola vista verso le Orobie
Scendendo dal Sodadura al Rif. Nicola vista verso le Orobie
Piani d'Artavaggio verso il tramonto
Piani d'Artavaggio verso il tramonto
 
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In solitaria invernale sul Sodadura da Avolasio-Piani d'Artavaggio il 1 febbraio 2015
 
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