HOMEPAGE - LA TUA FOTO - ESCURSIONI

   

FOTO DI MARCO CACCIA
Almè - BG


Marco Caccia...prima del Monte Bianco
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Sabato 31 Dicembre 2016 – M.te Menna

Dopo tanti anni ci troviamo a passare la sera dell’ultimo dell’anno a casa visto che domani presto si parte per quattro giorni a Parigi con gli amici. Così ne approfitto per un’uscita “rapida” con Sergio nelle Orobie. La meta che mi propone è il Menna e accetto volentieri. Partenza da Zorzone e salita dal classico (e spacca gambe) vallone fino al rifugio MAGA dove facciamo una breve sosta. Il Sole è caldo, ma il vento che adesso inizia a farsi sentire ci ricorda che siamo a Dicembre. Saliamo poi per la normale fino in vetta incontrando solamente un brevissimo tratto di ghiaccio. Incredibile le condizioni in cui versano le montagne quest’anno… nessuna traccia di neve (se non oltre i 2400m) e terreno completamente secco. Infatti Sergio arriva senza problemi in vetta con le scarpette e io con gli scarponcini leggeri! Dopo aver goduto dell’ennesimo bel panorama dalla vetta ritorniamo al MAGA e poi su al Chignolo d’Arale e, percorso un tratto di cresta, scendiamo in direzione dei grandi faggi dove, seduti fuori da una baita al Sole, ci fermiamo per una pausa pranzo un po’ anticipata… Ammiriamo lo spettacolo che la natura offre in questo angolo con faggi secolari e poi rientriamo a Zorzone chiudendo un bellissimo anello.

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Domenica 25 Dicembre – M.te Misma

Classica uscita della sera di Natale con Don Mauro e, anche quest’anno, purtroppo niente notturna sulla neve visto che manca la materia prima. Decidiamo così di rimanere in zona e mi viene proposto il Misma. Accetto di buon grado visto che ci sono stato solamente una volta parecchi anni fa. Da Pradalunga in un’oretta siamo in vetta dove, dopo la serie di foto di rito alle tantissime luci sotto di noi, ci mettiamo comodi al riparo del vento per gustarci un paio di fette di panettone e qualche bicchiere di spumante. La temperatura è mite e quindi rimaniamo quassù per un bel po’ di tempo prima di ripartire e rientrare alla macchina seguendo un anello che ci permette anche una bella girata tra boschi fantastici!

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Sabato 24 Dicembre – M.te Pascaniello – C.ma Piazzotti

Gita relax con Sergio e Lino nella zona del Benigni. La meta non c’è, ma la speranza è quella di tirare fuori qualcosa di interessante. Partiti dalla curva degli Sciocc saliamo fino alla casera Valletto dove deviamo in Val Pianella. A circa 2000 m Sergio propone di salire al monte Pascaniello, piccola elevazione posta lungo la cresta che divide la val Pianella dalla valle d’Inferno. Ravaniamo un po’ tra cespugli e neve e raggiungiamo la vetta contraddistinta da un omino di sassi. Da qui proseguiamo sulla cresta che conduce al Giarolo che risulta interessante con alcuni passaggi su roccia e alcuni tratti esili. Circa a metà deviamo tornando sul sentiero ufficiale e andando alla Bocchetta di Trona. Da qui su alla cima Piazzotti e poi giù al Benigni dove tento un intervento di manutenzione sull’antenna della web-cam che però riesce solo in parte. Dopo la pausa pranzo scendiamo a nord in Val Tronella e poi traversiamo al rifugio Salmurano sempre aperto ed accogliente) dove facciamo pausa birretta. Risaliamo al Passo di Salmurano e poi giù fino alla curva degli Sciocc da dove si rientra verso casa

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Sabato 10 Dicembre 2016– M.te Boshorn

Ancora una trasferta “obbligata” per poter fare una scialpinistica. Oggi con Andrea, Muro, Luca e Nicola andiamo in Svizzera al Passo del Sempione per salire il Boshorn… bellissima giornata e montagna davvero super per la variabilità dei percorsi e per la difficoltà di diversi passaggi sia con gli sci che a piedi. Sfrutto la descrizione di Andrea…. In questo strano inizio stagione c'è posto anche per il Boshorn, normalmente una classica primaverile. Partenza sci ai piedi, neve dura su tutta la salita ma i rampanti servono solo in alcuni tratti (soprattutto nel secondo traverso per superare la fascia rocciosa che dà accesso al tratto sommitale), insomma si sale bene. Percorso tutto all'ombra tranne naturalmente la cresta finale, per accedere alla quale siamo saliti a piedi per un ripido pendio nevoso (45° circa) su neve dura, che uno svizzero ha pure sceso con soddisfazione (noi l'abbiamo lasciato lì, essendo solo la seconda gita di stagione, meglio non azzardare subito il ripido!!). Cresta di misto ma con poca neve e rocce asciutte e ottimi appigli, ramponi inutili, però occhio all'esposizione. Discesa con neve variabile, sinceramente pensavamo molto peggio, invece a parte la zona centrale abbiamo sciato su neve dura e quasi pistata, andando a cercare i canalini, mentre il pendio aperto era spesso con neve ingaggiosa. Itinerario comunque eccezionale, abbina sciata anche tecnica a un pizzico di alpinismo per la cresta. Bello! Ora aspettiamo la neve anche in orobia.

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Giovedì 08 Dicembre 2016 – M.te Canto Alto – Prati Parini

Il Canto Alto è la montagna di casa e, da Almè, l'avrò salito almeno un centinaio di volte. Adesso che mi sono trasferito ad Almenno San Bartolomeo voglio "riprendere" la vecchia abitudine e, il giorno dell'Immacolata, è il giorno giusto visto che i soci non ci sono e Claudia è impegnata. Da Almenno il "viaggio" è un po' più lungo, ma permette di transitare e visitare luoghi meravigliosi come San Tomè, San Giorgio, San Nicola e Clanezzo... rispetto ad Almè è un po' più lunga, ma con una giornata come quella dell'Immacolata è stato un vero piacere..

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Sabato 03 Dicembre 2016 – Mont Arp Vieille

Prima scialpinistica della nuova stagione che, purtroppo, non è nelle nostre Orobie, ma nella sempre bella e distante Valle d’Aosta.
Sfrutto le parole scritte da Andrea in merito alla bella gita…
Davvero una sorpresa questo monte, ne esce un ottimo debutto di stagione. Partiamo all'alba da Bonne anticipando tutti, 5 minuti di portage e poi neve che va sul mezzo metro per tutta la gita.
Temperatura alla partenza -4, ma anche in vetta non si stava male.
Panorama strepitoso sopra le nebbie, anche la discesa una vera sorpresa con neve quasi sempre ottima e nella parte bassa, quando diventava crostosa, c'era la stradina super pistata e divertente.
A dispetto dell'MS abbiamo trovato un fantastico e continuo canalino che da sopra la casermetta scende con pendenze sostenute fino al sottostante alpeggio. Così bello che abbiamo ripellato per ripeterlo.
Che dire, una sorpresa. Bello bello bello! Con Andrea, Muro, Tino e Danilo.

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Sabato 26 Novembre 2016 – Corno Zuccone – C.ma di Piazzo – M.te Sodadura

Bellissimo giro ad anello in valle taleggio dove i colori autunnali lasciano spazio, alle quote più alte, ad un sottile strato di neve. Siamo io, Andrea, Muro e Sergio e diamo avvio all'escursione dalla località Reggetto dove la tranquillità regna sovrana. Saliamo per bei sentieri fino alla base del Corno Zuccone da dove, alcuni passaggi su facili roccette ci portano sulla cima dove è posizionata la grande e particolare Madonnina. Il cielo è grigio, ma il panorama è grandioso ed i contrasti tra i colori caldi del bosco e la spruzzata di neve sulle cime, rende tutto magico! Ritornati per qualche metro sui nostri passi seguiamo un sentiero, e poi labili tracce, fino a raggiungere l'agrosilvopastorale che ci condurrà ai Piani di Artavaggio. Breve sosta rigeneratrice al rifugio Nicola e poi via in direzione della Cima di Piazzo pestando qualche centimetro di neve ed entrando, purtroppo, nella nebbia. Pochi minuti in vetta e giù fino a riprendere il sentiero che in breve ci porta sul Sodadura. La nebbia non molla ed il freddo si fa sentire, quindi via veloci in direzione sud affrontando con attenzione il piccolo passaggio roccioso a metà discesa. Arrivati nei grandi prati scendiamo "a naso" lungo la costa dello Scànagàl passando alcune bellissime baite. Ad una di queste ci fermiamo per la pausa pranzo prima di riprendere il vecchio sentiero che ci riporta a Reggetto chiudendo un bellissimo anello.

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Sabato 12 Novembre 2016 – M.ti Cabianca – Valrossa – dei Frati

Giornata meravigliosa e molto fredda sulle Orobie e così diamo il via alla stagione "invernale" con una classicissima della conca del Calvi in compagnia di Muro, Ser59 e Cisco. Le idee erano altre (nord del Madonnino), ma arrivati alla diga di Fregabolgia deviamo a destra in direzione del lago Cabianca. Mano a mano che si sale la neve aumenta di spessore, ma per fortuna la qualità è ottima per calpestarla. Dopo la "ravanata" nella pietraia ci spostiamo sulla destra della valle che scende dal canalino dove un bello scivolo di neve continua ci permetterà una comoda salita. Messi i ramponi e presa la picca affrontiamo il facile canale che presenta neve decisamente molto buona. Il freddo è intenso tanto da gelare piedi e mani, quindi la progressione è svelta fino all'uscita dove il Sole inizia a scaldarci! Rapidamente raggiungiamo la cima dove ci gustiamo il "solito" meraviglioso panorama crogiolandoci al Sole! Il ritorno lo effettuiamo per la lunga cresta che ci porta in vetta al Valrossa ed al Monte dei Frati. Fortunatamente il Sole è limpido e ci scalda perché il vento è davvero gelido quest'oggi! All'imbocco della Valrossa ci fermiamo per pranzo prima di tuffarci in questa splendida valle sciistica. La neve non è molta, ma per scendere rapidi a piedi è perfetta e così in breve siamo al Lago dei Frati da dove rientriamo a Carona!

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Martedì 01 Novembre 2016 – Appenino Ligure-Piacentino

Anche quest’anno riusciamo ad organizzare la trasferta trekking-enogastronomica sugli Appennini. Ritorniamo al Monte Maggiorasca, la cima più alta dell’Appennino Ligure, per ammirare i panorami che tre anni fa ci erano stati negati dalla fitta nebbia. Si parte da casa verso le 6 per iniziare a camminare verso le 9 dal Passo Tomarlo. Salita al vicino e facile Monte Croce Martincano poi, da qui, in breve alla cima del Monte Maggiorasca (poco più di un’ora dal Passo). Il tempo oggi è bellissimo con nebbie nelle valli e visuale a 360° garantita anche dal fresco e forte vento. Dal Maggiorasca proseguiamo al vicino Monte Bue, da dove scendiamo seguendo un sentiero che ci porta sulla strada che conduce al Passo Tomarlo. Percorso un tratto della SP e raggiunte le auto, visto che è presto, saliamo anche il vicino Monte Tomarlo (mezz’oretta circa di cammino). A questo punto non ci resta che cambiarci e dirigerci alla frazione di Centenaro di Ferriere per il grandioso pranzo…

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Domenica 30 Ottobre 2016 – P.zo Badile Brembano

Gita pomeridiana con Claudia e Muro family in questi classici boschi della Valle Brembana. Saliamo dal pattinaggio di Piazzatorre fino al Passo di Monte Colle e da qui al Badile dove ci sistemiamo in attesa del tramonto. Una volta ammirato il Sole che se ne va, seguiamo l’esempio percorrendo il sentiero che ci porta verso le Torcole. I frontalini illuminano il percorso mentre nel cielo, ormai scuro, milioni di stelle brillano e ci regalano uno spettacolo incredibile. Tornati a Piazzatorre ci fermiamo a cena da Muro trascorrendo anche una bella serata in allegria ed in ottima compagnia.

Domenica 30 Ottobre – P.zo Badile Brembano - FOTOGALLERY
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Sabato 29 Ottobre 2016 – Corno di Grevo

Uscita in Valle Camonica nella zona dell’Adamello con Sergio e Pier. La meta di oggi è il Corno di Grevo e la ferrata che porta alla vetta dalla cresta ovest. Dalle relazioni pare che la ferrata sia una tra le più impegnative in circolazione sia per le difficoltà tecniche che per la lunghezza di circa 500 m. Con qualche timore ci mettiamo in cammino alle prime luci verso il rifugio Lissone e poi su per l’itinerario che ci porta all’attacco. Dopo circa un’oretta e mezza indossiamo il casco ed il set da ferrata e iniziamo il lungo viaggio che ci vedrà impegnati per circa tre ore su placche lisce, dove l’utilizzo del cavo d’acciaio è indispensabile, passaggi aerei e tratti di divertente arrampicata su ottima roccia. La ferrata è veramente lunga ed impegnativa, bisogna stare molto attenti ad utilizzare il meno possibile le braccia per non rischiare di restare “inghisati” lungo il percorso. La giornata è fantastica ed il panorama eccezionale. La ferrata si ferma qualche decina di metri sotto la vetta che si raggiunge velocemente con alcuni passaggi su rocce sempre di ottima qualità. Dalla cima bellissimo panorama sul vicino Adamello, ma anche le Orobie ed il Bernina

Sabato 29 Ottobre – Corno di Grevo - FOTOGALLERY
Sabato 29 Ottobre – Corno di Grevo - FOTOGALLERY
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Sabato 22 Ottobre 2016 – Traversata Pes Gerna – P.zo Cigola

Oggi si ritorna sulle Orobie “di casa” con Sergio, Muro, Lino, Oliviero, Marco e Massi e, dopo varie ipotesi, si opta per la cresta che dal Pes Gerna porta al Pizzo Cigola. Una salita che da tempo ci gira per la testa, ma che per vari motivi non siamo ancora riusciti a realizzare. Partiamo da Carona con l’ultimo buio e ci incamminiamo verso la Val Sambuzza dove, arrivati al Baitone di Sforzatica, Sergio opta per la salita diretta per pratoni fino alla cresta del Pes Gerna. La fatica di questa ripida salita è smorzata dalla meravigliosità dell’ambiente. Larici dorati si mischiano al bianco della brina ed al grigio delle nebbie che salgono anche se, poco sopra, è ben evidente l’azzurro del cielo limpido! Infatti quando raggiungiamo la cresta ci accoglie uno splendido Sole che ci accompagnerà per quasi tutta la lunga traversata regalandoci panorami da urlo. Raggiungiamo senza problemi il Pes Gerna e poi si prosegue al Masoni pestando un pochino di neve solo nei pressi della cima. Da qui avanti per il classico itinerario che porta al Passo venina passando dall’omonima cima. Poi inizia la parte nuova, un primo tratto di roccia friabile ci porta al primo torriore che aggiriamo sul versante sud su rocce esposte. Questa è la parte più delicata della traversata. Da qui infatti è un susseguirsi di tratti di cresta, roccette e sentieri “di capre” più o meno evidenti fino alla vetta del Pizzo Cigola! Da qui discesa per la normale, resa un po’ più impegnativa da un pochino di neve, all’omonimo passo, poi giù al Longo per una breve pausa e giù fino alla macchina che raggiungiamo felici e soddisfatti per la bella girata e per la cresta finalmente percorsa!

Sabato 22 Ottobre – Traversata Pes Gerna – P.zo Cigola - FOTOGALLERY
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Domenica 16 Ottobre 2016 – Laghi di Valcerviera

Domenica autunnale di Sole con una spruzzata di neve sulle cime più alte, uno spettacolo che non posso perdermi e che merita di essere immortalato. Pensando ai tantissimi luoghi delle Orobie adatti per ammirare questa bellezza mi vengono in mente i laghetti della Valcerviera. Così, nonostante una caviglia non ancora ben guarita per una distorsione e alcuni importanti impegni nel pomeriggio decido di salire in questo angolo di paradiso. Raggiungo il rifugio Curò con i primi ospiti e proseguo verso la grande cascata. Da qui prendo il sentiero che risale la Valcerviera ed in circa un'ora raggiungo i numerosi laghetti dove i riflessi delle cime lasciano senza fiato. Come un bambino "salto" da un laghetto all'alto per immortalare e godermi questo angolo di paradiso tutto per me finché, purtroppo, è ora di tornare! Ancora una volta le Orobie hanno saputo stupirmi e regalarmi una mattinata bellissima!

Domenica 16 Ottobre – Laghi di Valcerviera - FOTOGALLERY
Domenica 16 Ottobre – Laghi di Valcerviera - FOTOGALLERY
Domenica 16 Ottobre – Laghi di Valcerviera - FOTOGALLERY
Domenica 16 Ottobre – Laghi di Valcerviera - FOTOGALLERY
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Mercoledì e Giovedì 23/24 agosto 2016 – Traversata Diavolino – Diavolo… in tenda

Da un po’ di tempo siamo d’accordo con i soci di salire al Diavolo con le rispettive compagne, ma purtroppo non troviamo mai l’occasione di farlo. Questa settimana il meteo è particolarmente bello e così, dopo che Tino e Roby sono saliti in vetta al lunedì, con Claudia decidiamo di approfittare degli ultimi giorni di ferie per una due giorni ai piedi di queste meravigliose montagne. Partiamo mercoledì mattina da Carona in direzione Calvi con gli zaini pesanti in quanto abbiamo deciso di trascorrere la notte ai piedi del Passo di Valsecca in tenda. Con calma raggiungiamo il rifugio dove faccio riempire il thermos con thè bollente che servirà la sera e per la colazione di domani, poi proseguiamo fino al punto dove monteremo la tenda. Una breve ricerca del posto migliore e via, partono i preparativi del “campo base” e poi possiamo goderci i nostri panini. Dopo un po’ di relax una passeggiata al Passo di Valsecca dove gli stambecchi passeggiano tranquilli e da dove lo spettacolo è incredibile… le nuvole avvolgono la valle Seriana fino ad una quota di circa 1800 m mentre sopra il cielo è limpido e non c’è nemmeno una nuvola. Rientrati alla tenda ci concediamo una fresca doccia nel Brembo appena nato, una spartana cena ed è già tempo di immortalare uno spettacolare tramonto. Calato il buio per me scocca l’ora delle fotografie in notturna che, grazie all’incredibile stellata, risultano molto suggestive. Si è fatto tardi (mezzanotte circa) e quindi è ora di infilarsi nei sacchi a pelo e dormire qualche ora in questo paradiso selvaggio… Alle 4.30 la sveglia suona, ma la voglia di uscire dal caldo sacco a pelo è davvero poca! Ci facciamo coraggio e così, alla luce delle frontali, beviamo il thè ancora bello caldo accompagnato da qualche biscotto mentre ci prepariamo alla salita. Arriviamo al Passo di Valsecca ancora al buio ed iniziamo la salita al Diavolino mentre ad Est il cielo inizia a colorarsi. Aspettiamo il Sole dove inizia la parte impegnativa della salita godendoci un’alba spettacolare e indimenticabile… Indossate le imbracature (per sicurezza) e messo il casco iniziamo la salita delle belle placche rocciose (max II grado) che in breve ci portano in vetta. Dopo una breve pausa riprendiamo “il viaggio” e proseguiamo fino alla cima del Diavolo da dove possiamo davvero rilassarci un po’ e goderci la giornata meravigliosa! Scendiamo dalla normale fino al “campo base” dove smontiamo la tenda, recuperiamo tutto il materiale e ci incamminiamo verso il Longo per la pausa pranzo e poi giù verso casa con un’altra grandiosa e meravigliosa esperienza nel cuore!

Mercoledì e Giovedì 23/24 agosto – Traversata Diavolino – Diavolo… in tenda - FOTOGALLERY
Mercoledì e Giovedì 23/24 agosto – Traversata Diavolino – Diavolo… in tenda - FOTOGALLERY
Mercoledì e Giovedì 23/24 agosto – Traversata Diavolino – Diavolo… in tenda - FOTOGALLERY
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Mercoledì e Giovedì 23/24 agosto – Traversata Diavolino – Diavolo… in tenda - FOTOGALLERY
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Martedì 16 agosto 2016 – P.zo Ligoncio

Per oggi è in programma, con Andrea, Luciano e Danilo, la salita al Mont Blanc du Tacul, ma le previsioni incerte ci fanno desistere e così salta fuori il pizzo Ligoncio in Val Chiavenna. Alla combriccola si unisce anche Tino e, per anticipare i previsti temporali, partiamo alle 4.30 del mattino. Acquistato il ticket per il transito della strada che porta alla partenza del sentiero saliamo guadagnando quota rapidamente. Passiamo dal bel borgo di Frasnedo e poi su nella lunghissima e selvaggia Val dei Ratti fino al rifugio Volta. Da qui di nuovo su in un ambiente roccioso incredibile fino al tratto finale che prevede alcuni passaggi su roccia, ma con difficoltà contenute. Dalla cima il panorama ci è un po’ offuscato dalle nuvole che, come previsto, stanno già “montando” nonostante siano solo le 11 e così, dopo qualche foto, ci rimettiamo in cammino per rientrare considerato che la strada sarà ancora lunga. Breve pausa alla Capanna Volta per un panino e poi giù rapidi fino a Frasnedo dove una birra fresca ci sta a pennello prima di rientrare e prima che i previsti temporali arrivino a valle!

Martedì 16 agosto – P.zo Ligoncio - FOTOGALLERY
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Domenica – Lunedì 14/15 agosto 2016 – M.te Fioraro – Rif. Balicco – Giro delle Casere

Per la sera di domenica 14 è in programma una bella rimpatriata al Rifugio Balicco con anche i malgari Andrea & company. L’occasione è quella di festeggiare il bel risultato di Tino all’Orobie Ultra Trail, ma soprattutto di passare due giorni in compagnia al Balicco che ci ha visto impegnati durante la scorsa estate in veste di “rifugisti per caso”. Il ritrovo con tutta la “compagnia del fil de fèr” è fissato per il tardo pomeriggio al rifugio e così, io e Claudia, decidiamo di partire prima dal Passo San Marco per salire il Monte Fioraro e raggiungere gli amici percorrendo il 101. La giornata è nuvolosa sul versante Brembano, ma bella dal versante Valtellinese con le creste che fanno da confine. Dalla cima del Fioraro ci godiamo lo spettacolo prima di intraprendere la discesa dalla cresta Est (quella opposta alla via normale di salita). Purtroppo la presenza della nebbia e dell’erba alta non ci fanno trovare la traccia e, visto l’esposizione e la ripidezza di questa cresta, decidiamo di tornare indietro e ripercorrere la cresta della normale fino al bivio con il 101 che ci porterà al rifugio. Lì ci aspettano già gli amici ed iniziamo la bella serata accompagnata dai prodotti di Andrea e dall’ottima cucina di Luca. Il giorno seguente decidiamo di rientrare tutti insieme percorrendo il 101 fino alla Forcella Rossa, quindi Passo di San Simone e rifugio Madonna delle Nevi percorrendo il sentiero delle Casere. Da Madonna delle nevi saliamo al tornante 5 dove ha l’auto Muro che gentilmente mi porta a recuperare l’auto al Passo San Marco. Una due giorni davvero meravigliosa con una compagnia super ed in posti che abbiamo nel cuore!!

Domenica – Lunedì 14/15 agosto – M.te Fioraro – Rif. Balicco – Giro delle Casere - FOTOGALLERY
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Domenica – Lunedì 14/15 agosto – M.te Fioraro – Rif. Balicco – Giro delle Casere - FOTOGALLERY
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Venerdì 12 agosto 2016 – Diavolino – P.zo Diavolo di Tenda – M.te Aga

Con Luciano e Silvano eccoci per una grande classica orobica che ho già percorso in altre due occasioni, ma che non stanca mai. Sfruttiamo il permesso di Silvio per salire in jeep fino al Pra del Lac da dove ci incamminiamo verso il Calvi. Subito una bellissima sorpresa, l’incontro con una cerva con il suo piccolo che pascola nei prati attorno al lago. Raggiungiamo il rifugio mentre gli ospiti si stanno svegliando e così proseguiamo spediti verso il passo di Valsecca e poi su per la cresta Erbosa che porta ai piedi del Diavolino. Qui ci prepariamo alla cresta rocciosa che, con passaggi aerei e tratti su roccia con difficoltà massima attorno al II grado ci porta sulla prima cima di giornata. Qui inizia il tratto più ostico che prevede la discesa dal diavolino e la traversata dell’intaglio che porta alla base del diavolo. Qui sbagliamo la via di discesa rimanendo troppo a destra e tribolando un po’ su rocce sfaldate e poco solide. Una volta alla base del “diavolone” non ci rimane che salire la bella cresta rocciosa che ci porta sulla cima più alta della Val Brembana.

Venerdì 12 agosto – Diavolino – P.zo Diavolo di Tenda – M.te Aga - FOTOGALLERY
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Lunedì 08 agosto 2016 – P.zo Tre Signori

Primo vero giorno di ferie e, con Claudia, decidiamo di fare un’escursione al tre Signori da Valtorta. La giornata è bellissima e con buon passo saliamo prima al rifugio Grassi e poi al Pizzo dalla via del Caminetto. In vetta tanta gente che si gode lo spettacolo, ci ritagliamo un angolino un po’ defilato dalla ressa e ce lo godiamo anche noi con tranquillità. Poi è tempo di rientrare dal medesimo itinerario fermandoci, per il pranzo, al Grassi.

 Lunedì 08 agosto – P.zo Tre Signori - FOTOGALLERY
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Sabato 06 agosto 2016 – M.te Torena – P.zo Diavolo di Malgina

Oggi, causa assenza di tutti i soci per vari motivi, gita in solitaria. Visto che è molto che non bazzico nell’Alta Valle Seriana decido di salire al Torena rientrando poi passando dai Lago Gelt e di Malgina. Salgo al Curò in modo spedito anche per via delle temperature davvero molto fresche e, appena arrivo al rifugio, noto che il Torena è imbiancato a causa del temporale del pomeriggio precedente che ha abbassato notevolmente le temperature. Proseguo fino al rifugio Barbellino dove bevo un caffè in compagnia di Leonardo salito per la stagione. Mi dedico poi a diverse fotografie nei pressi del lago naturale dove il cielo limpido e le cime imbiancate regalano uno spettacolo unico! Dopo la pausa fotografica via verso il Passo del Serio e quindi attacco la cresta finale del Torena che risulta coperta da un leggero strato di neve fresca. Con attenzione salgo e raggiungo la cima da dove lo spettacolo è indescrivibile ed è tutto per me! Una bella pausa con diverse fotografie e poi inizio la discesa con la massima attenzione perché la neve rende insidioso ogni passo e, dato lo stato troppo esile, anche i ramponi che ho nello zaino sono inutili… Torno sui miei passi fino al bivio da dove prendo il sentiero che sale al Passo di Caronella, Lago Gelt e giù verso il Lago della Malgina. L’idea di salire anche al Diavolo pare sfumare visto l’orario e così mi concedo una pausa pranzo immerso nella bellezza e nella selvaggità di questo angolo di Orobie poco frequentato (fino ad ora ho incontrato solo 2 persone). Arrivato al Lago della Malgina decido di tentare comunque la salita al Diavolo dandomi come massimo orario per il rientro le 15. Salgo veloce e, quasi senza accorgermi, raggiungo la vetta in breve ed in anticipo. Mi godo ancora qualche istante la bellezza di questo posto e riesco ad inviare due sms a casa per avvisare che tornerò sul tardi. A questo punto non mi rimane che rientrare al Curò per una meritata birra e poi giù rapido fino Valbondione dove chiudo la prima escursione delle ferie 2016…. E che escursione!!

Sabato 06 agosto – M.te Torena – P.zo Diavolo di Malginai - FOTOGALLERY
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Venerdì 29 – Sabato 30 luglio 2016– P.so Valsecca – M.te Madonnino – Laghi Gemelli

Questo fine settimana le Orobie saranno "cavalcate" dagli atleti che partecipano all'Orobie Ultra Trail ed al Gran Trai delle Orobie e, tra di loro, ci sono molti amici. Così venerdì sera subito dopo il lavoro salita al Passo di Valsecca con Andrea per fare il tifo all'amico Tino. Andrea scende fino al Frattini mentre io rimango al passo per qualche foto. Ammiro le luci che salgono dal bivacco Frattini e scendono rapide verso il Calvi e scatto diverse foto al panorama notturno da quassù che è uno spettacolo. Rientro al Calvi alle 3.00 del mattino e, dopo un'ora di sonno, riparto per il Madonnino dove mi gusto l'alba. Discesa rapida al Calvi per la colazione e poi via ancora con Andrea ai Laghi Gemelli seguendo il percorso della gara passando dalla ripida Val dei Frati e dal Passo d'Aviasco e aspettiamo gli atleti del Gran Trail delle Orobie. Una volta passati i concorrenti scendiamo a valle per raggiungere città alta e festeggiare l'amico Ernesto che ha chiuso l'Orobie Ultra Trail al dodicesimo posto! Complimenti!

Venerdì 29 – Sabato 30 luglio – P.so Valsecca – M.te Madonnino – Laghi Gemelli - FOTOGALLERY
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Domenica 17 luglio 2016 – P.zi Becco e Farno

Oggi si ritorna sulle Orobie e lo faccio con Claudia, Muro e Tino con le relative consorti. Partiamo al mattino molto presto (le 6.00) da Carona con destinazione pizzo Becco che raggiungiamo senza troppi problemi verso le 9.30. Salita agevole dal sentiero del lago del Becco e poi il solito tratto delicato dove le catene aiutano ad affrontare i passaggi su roccia. Proprio prima del tratto attrezzato un piacevole incontro con diversi stambecchi con quattro cuccioli. Dopo esserci goduti la cima tutta per noi ed il panorama eccezionale ci dirigiamo al Passo di Sardegnana e da qui, tramite un sentierino poco visibile che non ci fa perdere troppa quota, al Passo d’Aviasco. Da qui seguiamo i numerosi ometti ed i bolli che ci fanno attraversare ai piedi del monte Aviasco e delle cime di Valsanguinio le grandiose pietraie fino a raggiungere la base del pizzo Farno. Questo angolo di Orobie mantiene un altissimo grado di severità e bellezza incontaminata che lo rende davvero magico. Un ultimo ripido tratto di sentiero ci deposita sulla cima del Pizzo Farno dove ci godiamo la sosta più lunga e la pausa pranzo. Oggi il panorama è di quelli che lasciano il segno, nessuna nuvola in cielo e limpido come raramente capita! Dopo la meritata pausa scendiamo verso il rifugio Laghi Gemelli percorrendo i ripidi pascoli ed intercettando il vecchio sentiero che ormai pochi usano che ci porta proprio nei pressi del rifugio dove numerose persone se la spassano al Sole, al rifugio ed in riva al lago. Noi proseguiamo oltre e prendiamo il sentiero normale che porta a Carona ma, nei pressi del lago marcio, decidiamo di deviare e di ritornare in paese percorrendo un sentiero “segreto” che avevo percorso parecchi anni fa. Con attenzione (il sentiero non è molto visibile e per nulla segnato) percorriamo questa via che in pochissimi conosco ed arriviamo al paese di Carona dove chiudiamo un anello meraviglioso. Una birra dallo Jury per rinfrescarsi e brindare alla bellissima giornata e poi è tempo di scendere, prima che le strade si riempiano e le code rischino di rovinare una domenica… bestiale!

Domenica 17 luglio 2016 – P.zi Becco e Farno - FOTOGALLERY
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Domenica 24 luglio 2016 – M.te Masoni – Pes Gerna

Altra gita con Claudia, Muro, Anna, Tino e, Theo sulle Orobie. Le previsioni sono piuttosto incerte quindi decidiamo di rimanere in “zona rifugi” e si opta per il Longo. Partenza da Carona e arriviamo dall’Enzo e Rossella per colazione. Il cielo pare aprirsi dopo le nuvole e le precipitazioni della notte e così decidiamo di salire al Masoni dal sentiero della condotta. Saliamo senza problemi fino in vetta facendo diverse soste per ammirare il panorama e per l’incontro con un bel branco di stambecchi. Dalla vetta si decide poi di proseguire sul fino di cresta che, con passaggi arerei e molto suggestivi, ci porta sulla vetta del Pes Gerna. Dopo la pausa di rito si intraprende la ripida e scomoda discesa fino ad intercettare il sentiero della Valsambuzza dove ci accoglie una piovuta. Indossiamo i vestiti impermeabili e proseguiamo verso Carona mentre le precipitazioni cessano. Alla macchina possiamo goderci il meritato pranzetto e l’ottimo prosecco che, come ogni volta, il Theo non ci fa mancare

Domenica 24 luglio – M.te Masoni – Pes Gerna  - FOTOGALLERY
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Sabato 09 – Domenica 11 luglio 2016– Monviso

Gita organizzata dal CAI Alta Valle Brembana con il CAI di Zogno ed il CAI Valle Serina su questa maestosa montagna che nei tramonti infuocati li lascia ammirare svettante sopra la pianura. Partiamo sabato tarda mattinata da Almè con destinazione Pian del Re da dove parte il sentiero che, passando prima dalle sorgenti del Po e da alcuni bellissimi laghetti ci porta, dopo due ore di buon cammino, al rifugio Quintino Sella. Ci sistemiamo, una birretta per merenda, aspettiamo i vari componenti del gruppo che salgono spaiati ed è già ora di cena. Dopo l’ottima mangiata un breve giretto fuori dal rifugio per cercare di individuare il sentiero per domani (anzi stanotte) e poi via a nanna sperando che i nuvoloni cedano il posto alle stelle ed a un po’ di fresco. Alle 3.00 la sveglia suona, colazione, due foto al volo alla bella stellata ed alle luci della pianura ed è ora di mettersi in cammino. Partiamo in 8 a formare il primo gruppo, altri 7 partiranno tra poco, ed altri tre più tardi perché hanno in programma la cresta est. Saliamo di buona lena al Passo delle Sagnette con le potenti frontali che illuminano il sentiero e la ripida ferrata che affrontiamo senza notare la sua esposizione. Dal Passo, alle prime luci del giorno, ci abbassiamo un poco per poi risalire la morena fino al bivacco Andreotti dove arrivano i primi raggi di Sole. Da qui è un susseguirsi di rocce, passaggi aerei e residui di neve. Il passo è costante e così riusciamo a salire abbastanza agevolmente fino a raggiungere la cima dopo esattamente 4 ore di cammino. Sono le 8 del mattino e la foschia estiva riempie la pianura, ma noi siamo sopra, in un paesaggio meraviglioso ed indescrivibile. Se ci fosse limpido da quassù potremmo scorgere tutte le Alpi, le “nostre” care Orobie, ma anche il mare ed il duomo di Milano! Ci godiamo la vetta per mezz’oretta e poi è tempo di affrontare la parte più difficile… la discesa! I passaggi su roccia vanno fatti con la massima attenzione per l’esposizione e per la roccia piuttosto marcia, la neve invece ci permette una discesa più agevole grazie a piccozza e ramponi ed a un inaspettato leggero rigelo. Poco sotto la cima incontriamo gli amici del CAI Zogno che, come noi, trasudano di fatica e di soddisfazione per la vetta ormai raggiunta e, lontani, scorgiamo e salutiamo, anche la cordata impegnata sulla cresta Est. Dopo i saluti proseguiamo con la massima attenzione fino al bivacco Andreotti dove un bello scivolo di neve ci permette di sciogliere i nervi lasciandoci scivolare veloci, poi la breve risalita al passo delle Sagnette e, da qui, ancora massima attenzione alla discesa dalla via attrezzata che è davvero esposta e non banale. Terminata anche questa non ci rimane che camminare rapidi verso il rifugio. Sono le 12 precise, una bella rinfrescata nella ricca fontana e poi un bell’aperitivo a base di birra per brindare alla cima conquistata ed alla bellissima giornata. Poi, salutati i simpatici e disponibili rifugisti, ci incamminiamo veloci (grazie scarpette) verso il Pian del Re dove, il gruppo dei senior del CAI ci attende con qualche bottiglia di prosecco per brindare ancora un volta alla perfetta gita! Dopo un’ora di attesa decidiamo di avviarci verso casa, mentre gli altri amici stanno tornando a loro volta dal rifugio, stanchi, ma soddisfatti per la cima conquistata!

Sabato 09 – Domenica 11 luglio – Monviso - FOTOGALLERY
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Giovedì 23 Giugno 2016 – Punta Zumstein – Capanna Margherita

L’attrezzatura da sci-alpinismo non è ancora messa nell’armadio perché, nonostante il tempo strano e l’estate che avanza, un barlume di fiducia per un’ultima uscita che completi la stagione c’è ancora. Questa settimana è previsto l’arrivo del primo caldo e di tempo stabile, ma naturalmente fino a venerdì perché poi l’instabilità riprenderà. Propongo a Muro, Andrea, Luciano e Danilo una gita infrasettimanale sul Monte Rosa visto che le funivie del comprensorio sono aperte. I soci accettano e così, preso un giorno di ferie, eccoci alle 4.30 in partenza per Gressoney La Trinitè per giocarci questo jolly. Alle 7.30 prendiamo la prima funivia e per le 8.30 siamo in cammino con gli assi che scivolano sulla neve ben rigelata con tanta gente in giro. Salita agevole dal canale che ci porta già sul pendio in zona Capanna Gnifetti. Proseguiamo con passo lento e seguento sul ghiacciaio che è in condizioni eccezionali con crepacci ben chiusi e neve ottimamente rigelata fino a raggiungere il Colle del Lys. Lo spettacolo è grandioso, la giornata meravigliosa ed il fisico risponde bene. Quindi una pausa per goderci il momento e per un po’ di merenda e poi via di nuovo in direzione Est verso la prima cima di Gionata, la Punta Zumstein. Al colle dove la traccia per la Capanna Margherita e la Zumstein si dividono ci fermiamo ancora un momento e Muro decide di rinunciare alla Zumstein e di puntare direttamente alla Capanna Margherita. Noi altri proseguiamo invece verso la meta che, in poco più di mezz’ora, raggiungiamo senza problemi! Per me è una bella emozione visto che è il mio ventottesimo 4000 e mi godo la meraviglia del panorama e delle grandi cime che ci circondano. Foto e complimenti di rito e poi giù, con massima attenzione il primo tratto di cresta, poi è tempo di riprendere gli sci e proseguire verso la Capanna Margherita. Anche qui l’ultimo tratto lo affrontiamo a piedi, ma in breve siamo nel bellissimo rifugio (il più alto d’Europa) dove Muro ci aspetta. Ci mangiamo un panino e beviamo un thè caldo, godiamo della meravigliosa vista dal balcone più alto d’Europa e poi è tempo di scendere. Primo tratto a piedi senza problemi, poi con gli sci su neve marciotta, ma perfetta per una grandiosa sciata… l’ultima di questa stagione! Arriviamo alla partenza della funivia 45 minuti prima della sua partenza quindi ci “svacchiamo” al Sole e ci godiamo questi ultimi istanti di relax e di fresco prima di rientrare nella calura di casa. Arrivati a Gressoney una bella e fresca birra è d’obbligo per brindare ad un jolly speso egregiamente su due cime estremamente spettacolari, alla stagione che finisce ed ai progetti futuri perché si sa, per gli alpinisti, porsi sempre un obiettivo da raggiungere è cosa normale e scontata, è proprio gente che non sa stare ferma!

Giovedì 23 Giugno 2016 – Punta Zumstein – Capanna Margherita - FOTOGALLERY
Giovedì 23 Giugno 2016 – Punta Zumstein – Capanna Margherita - FOTOGALLERY
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Giovedì 23 Giugno 2016 – Punta Zumstein – Capanna Margherita - FOTOGALLERY
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Venerdì 10 Giugno 2016 – M.te Resegone-Zuc di Valmana

Per il fine settimana, ed in particolare per sabato, è previsto tempo brutto (strano ne!?!?) quindi decido di fare una sgambata sfruttando la bella giornata di venerdì. Purtroppo non posso prendere ferie perché al pomeriggio ho un corso di formazione e quindi opto per un giro all’alba. Per la prima volta decido di salire al Resegone. Calcolo i tempi per essere puntuale al lavoro e così punto la sveglia per le 4.00. Lascio l’auto a Brumano, sulla strada che porta a Fuipiano e, all’ultimo buio, inizio a risalire la strada scortato dal canto degli animali del bosco che si risvegliano. Salgo di buona lena e, per le 6.10 sono in vetta in compagnia di un nutrito gruppo di camosci. Il Sole, seppur da poco nato, è già bello caldo ed il cielo limpido con un po’ di foschia in basso sono uno spettacolo meraviglioso. Mi godo questi istanti magici e poi mi incammino verso valle. Visto che l’orario è buono decido di arrivare al Passo del Palio e poi, in breve, allo Zuc di Valmana. Ancora un attimo per gustarsi lo spettacolo e poi giù di corsa alla macchina che raggiungo qualche minuto prima delle 8.00 in perfetto orario per arrivare in ufficio abbastanza puntuale! Ancora una volta la sveglia è stata dura e trovare la forza di saltar fuori non è stato semplice, ma poi, tutte le fatiche sono state ampiamente ripagate da una bella sgambata, ma soprattutto dalla bellezza della natura che in questi orari è infinitamente più grande!

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Sabato28 Maggio 2016 – M.te Fletschhorn

Altra lunga trasferta nel vallese con Andrea e Grio per questa montagna che, per poco, non arriva alla fatidica quota di 4000 m. La quota “famosa” è infatti di 3993 m, ma il mio GPS ed anche le iscrizioni sulla croce di vetta, riportano una quota di 3985m, quindi rimane il piccolo dubbio della vera quota. Itinerario di spessore, ghiacciaio con pendenze mai troppo dolci, cima a dir poco fantastica! Gita insomma da 10, sarebbe stata da lode se avessimo trovato neve migliore in discesa, invece il rigelo è stato solo superficiale e ci ha regalato un terreno non facile da affrontare (quindi curve larghe, portanza, e pedalare! Il tempo è incerto, ma decidiamo di tentare ugualmente e così alle 3.30 del mattino siamo in viaggio verso Saas-Balen. Abbiamo lasciato la macchina circa a quota 2450 metri, poi chiazze di neve sulla sterrata impedivano di proseguire alle quattroruote in versione "estiva". Spallaggio di circa 15', poi lingue di neve continue ci han depositato sul ghiacciaio, ben coperto, e con il muro centrale da affrontare con i rampanti (due che ci precedevano addirittura han messo sci in spalla e saliti quel tratto a piedi, ma secondo noi non ve n'era la necessità). Parte alta del ghiacciaio spettacolare e sempre con neve buona e portante, siamo arrivati sci in vetta togliendoli solo una volta, per un brevissimo tratto e per prudenza, in corrispondenza dell'uscita della famose e bellissima parete nord. Tempo buono, la nebbia era fermata dal vicino Lagghinhorn, pregustavamo già la discesa perfetta ma, come già detto, il rigelo si era già squagliato nonostante l'ottimo timing... però... con questo caldo, la scelta migliore sarebbe stata dormire sul posto la sera prima e partir quasi di notte.

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Sabato21 e Domenica 22 Maggio 2016 – Alphubel-Feechopf-Rimpfischhorn

Ci sono giornate belle ed altre indimenticabili e che rimarranno per sempre indelebili nella mente e nel cuore per le grandi emozioni e soddisfazioni che hanno saputo regale. La due giorni trascorsa nel Vallese con Muro, Luciano e Danilo rientra tra queste ultime. Il meteo pare essere ancora un po’ incerto per la domenica e prevede un peggioramento da metà giornata quindi ecco l’idea per sfruttare al meglio la due giorni: partire il venerdì sera! E così eccoci in auto alle 18.45 con destinazione Tasch, anzi Ottavan, grazioso borgo posto a 2200 metri sopra l’abitato Svizzero. Dopo quasi 4 ore di auto alle 23.00 ci incamminiamo verso la Tash Hutte sotto il peso degli zaini pieni (il rifugio è chiuso e quindi staremo nell’invernale), ma la Luna Piena che illumina le alte montagne che ci circondano ci rinfranca ed in un’ora scarsa siamo a destinazione. Nel rifugio ci sono già quattro persone che dormono, quindi ci sistemiamo cercando di disturbare il meno possibile e poi via a nanna. Alle 3.00 i compagni di stanza si alzano, ma per noi è troppo presto, ci concediamo ancora un’ora di riposo! Così per le 5.15 siamo pronti ad affrontare la prima cima di questa due giorni, l’Alphubel. Saliamo su neve ottima (sci ai piedi quasi subito) ammirando le cime più alte delle Alpi colorarsi con la nascita del Sole, ed il panorama che piano piano si apre e ci lascia incantati. Si guadagna la morena vera e propria che conduce all'Alphubelgletscher (3200 m circa) e risaliamo il ghiacciaio lasciando sulla sinistra un isolotto roccioso ed una zona di seracchi, fino a raggiungere una spianata da dove un tratto un po' ripido conduce agli ultimi facili pendii che precedono l'Alphubeljoch (3782 m). Da qui notiamo che la via normale ha solo una traccia di discesa, mentre la cresta sud-est è tracciata e così decidiamo di cimentarci su questo itinerario un po’ più impegnativo per la paretina finale la cui pendenza raggiunge i 45°, ma che ci permetterà di compiere la traversata dell’Alphubel. Fino a 4100 saliamo tranquillamente grazie alla buona traccia, ma poi il vento l’ha coperta ed è una fatica enorme ritracciare. Naturalmente non molliamo e quindi alle 10 circa siamo ai 4206m della vetta. Lo spettacolo è incredibile, la temperatura ideale ed il vento quasi assente. Ricompattato il gruppo ci godiamo il panorama ed un attimo di riposo prima di intraprendere la discesa dal versante Est tra grossi seracchi. La neve è molto buona e così in breve siamo i nuovo all’Alphubeljoch dove decidiamo di ripellare e salire al Feechopf (3888m) per studiare la cresta che porta in vetta all’Allalinhorn. Purtroppo però questa non è in condizione per la tanta neve e per le grosse cornici quindi abbandoniamo l’idea di salire anche quest’altro quattromila. Scendiamo su neve marciotta, ma ottimamente sciabile, fino quasi al rifugio dove ci godiamo un pomeriggio di pieno relax coccolati dal caldo Sole e dalle montagne luccicanti che ci circondano. Diversi stambecchi e marmotte ci fanno compagnia mentre schiacciamo un pisolino sdraiati sulla morbida erba. Visto che la salita all’ Allalinhorn non è possibile decidiamo di salire al Rimpfischhorn, altro classico 4000 della zona. Io ci sono stato due anni fa e so che non è una passeggiata, ma il gruppo è in forma e determinato. E così ecco che alle 3.30 siamo fuori dal rifugio pronti a partire. La Luna illumina il percorso da seguire e, grazie al GPS, non sbagliamo itinerario. L’alba è meravigliosa con la Luna quasi piena che tramonta verso il Cervino, alcune nuvole basse incombono sui tanti 4000, ma il vento e l’aria secca le dissolvono velocemente. Noi, con passo regolare e deciso proseguiamo verso la nostra meta sferzati da un forte e freddo vento seguendo le tracce di chi ci ha preceduto. Arrivati al colle dove inizia la parte alpinistica depositiamo gli sci, mettiamo i ramponi e prendiamo la picca. Ora viene il bello, prima un canale di pendenza circa 45°, poi tratti ripidi su terreno misto e, a seguire, una ripida placca rocciosa (II+) di non facile individuazione e per finire un tratto di cresta piuttosto esposta che collega l’anticima alla cima vera e propria. Con calma ed attenzione percorriamo il tratto più difficile cercando il passaggio migliore (rispetto al 2014 c’è molta meno neve e la salita è un po’ più impegnativa ed il percorso diverso) e per le 9.30 siamo ai 4199m della cima! Il vento è sempre forte e molto freddo ed il panorama indescrivibile grazie al cielo limpido che permette di spaziare a 360°. Dopo una breve pausa intraprendiamo la discesa con estrema calma ed attenzione ed aiutandoci con la corda nel tratto più impegnativo poi, arrivati al colletto del Rimpfishsattel, la tensione si smorza, ci concediamo una pausa un po’ più lunga, e poi è tempo di rientrare con gli sci. I primi 300-400 metri purtroppo sono di crosta insciabile e dobbiamo faticare non poco, ma poi dai 3500 in giù troviamo un firn perfetto che ci regala una sciata veloce e divertente. Alle 12.30 siamo al rifugio dove recuperiamo il materiale lasciato e poi giù verso Ottavan e poi casa. Due giorni intensi, faticosi ed impegnativi, ma le emozioni e la bellezza dell’ambiente che abbiamo potuto assaporare ci hanno riempito il cuore e la mente di splendidi ricordi che mai dimenticheremo!

Sabato21 e Domenica 22 Maggio 2016 – Alphubel-Feechopf-Rimpfischhorn - FOTOGALLERY
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Domenica 15 Maggio 2016 – M.te Château Blanc

Purtroppo la due giorni prevista come gita conclusiva delle gite CAI allo Stralhorn è saltata a causa del meteo brutto quindi ripieghiamo per una gita in giornata alla domenica. Siamo in 6 e andiamo in Valle d’Aosta allo Château Blanc nella bellissima zona di Valgrisenche. Naturalmente sveglia nel cuore della notte per essere alle 7.00 al parcheggio pronti a gustarci questa giornata che si presenta magnifica. Circa 30/40 minuti (a seconda del passo) di portage, mettiamo gli sci poco prima delle baite di Orfeuille (1950 m.), ottimo rigelo (anche un po’ inaspettato), saliamo veloci per il vallone del Rio Orfeuille su pendii non troppo dolci (itinerario primaverile, da fare con neve sicura!), tocchiamo il ghiacciaio e poi sci in vetta senza problemi. Il panorama da quassù è davvero qualcosa di incredibile, siamo circondati dalle cime più alte delle Alpi (in primis il Bianco) e “sotto” di noi vediamo tutta la Valle d’Aosta e la capitale della regione ed il clima è freddo, ma ideale per una bella sosta in vetta. Oggi pochissima gente in giro (ci precedono solo 2 con l'eliski), sverginiamo perciò quasi interamente tutto il pendio su neve di tutti i tipi: sulla pala finale neve riportata da vento ma non pericolosa, sul ghiacciaio biliardo da curvoni larghi a tremila all'ora, nei canali sottostanti ancora trasformata, poi inizia ad esser più pesante ma sempre sciabile, e nella parte bassa il muro sopra le baite di Orfeuille ottimo marciotto primaverile. Insomma, con neve così si possono affrontare senza fatica ottomila metri di dislivello negativo! Bello, bello, bello. Lo Château Blanc è una bellissima montagna e pendii ideali per lo scialpinismo.

Domenica 15 Maggio 2016 – M.te Château Blanc - FOTOGALLERY
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Sabato 07 Maggio 2016 – Orobie Skialp: non è ancora finita! M.te Gleno e P.zo Tre Confini

Bella gita "d'epoca" in scenari da scialpinismo d'altri tempi con Muro, Andrea, Matu, Luciano e Simon in Valseriana visto che anche questo fine settimana il meteo lascia a desiderare. Innevamento quasi continuo dal Rifugio Curò in su, salita dalla Valle del Trobio, lasciamo gli sci al colletto e poi cresta di vetta al Gleno ben tracciata. Discesa della Vedretta del Trobio su neve purtroppo non perfettamente rigelata, decidiamo perciò di ripellare e, attraverso la gemella "Vedretta del Trobio occidentale", un breve canalino e un tratto di cresta sci in spalla, siamo in vetta anche al Tre Confini. La scelta è azzeccata! La Val Cerviera infatti è uno spet-ta-co-lo! Gran sciata fin nei pressi del Curò, birrozza e discesa a Valbondione con scarpette (come la salita). Grande menzione va fatta al Rifugio Curò, che ha messo a disposizione la propria teleferica per caricare i materiali alpinistici, evitando un bel pò di spallaggio (la teleferica è posta a circa metà sentiero di salita, informarsi col Rifugio se l'aiuto vale anche per i prox weekend).

Sabato 07 Maggio 2016 – Orobie Skialp: non è ancora finita! M.te Gleno e P.zo Tre Confini - FOTOGALLERY
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Lunedì 25 Aprile 2016 – M.te Cancervo

Giornata dedicata alla media valle con una bella escursione organizzata da Dome in compagnia di amici, morose e mogli. Partiamo dalla Pianca e saliamo per il classico e ripido sentiero fino alla cima del Cancervo dove soffia un freddo vento. Qualche minuto di pausa e poi scendiamo in direzione della baita Cancervo dove ci viene offerto un buon caffè e dove ci scaldiamo un momento all’interno dell’accogliente baita. Ci godiamo un panorama meraviglioso con il cielo blu ornato di belle nuvole bianche che corrono veloci, mentre ai nostri piedi tantissime fioriture colorano il verde accesso dell’erba nuova… che meraviglia!! Proseguiamo seguendo il sentiero che alterna passaggi panoramici a tratti in faggete spettacolari e raggiungiamo il borgo di Cantiglio dove, purtroppo, quest’oggi non c’è la tradizionale festa. Al riparo dal vento e baciati dal Sole ci godiamo la pausa pranzo ed un super relax che ci rigenera. Dopo la mega pausa è tempo di ripartire in direzione della Pianca, un gelato prima di salutarci e poi via, ognuno a casa propria dopo una giornata primaverile al 100% trascorsa in ottima compagnia ed in posti meravigliosi!!

Lunedì 25 Aprile 2016 – M.te Cancervo- FOTOGALLERY
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Domenica 24 Aprile 2016 – M.te Cabianca

Tanto per cambiare anche per il ponte del 25 aprile il meteo non vuole saperne di regalarci giornate stabili e così siamo ancora in ballo con la ricerca di un itinerario per gli sci. L’idea è di andare in Valle d’Aosta dove tempo sembra migliore, ma ci troviamo solo in due, io e Luciano e quindi la spesa sarebbe troppo alta per la trasferta. Decidiamo così di rimanere nelle Orobie anche se non abbiamo una meta precisa. In tarda serata (verso le 22) si aggiunge Danilo. Per la Valle d’Aosta è ormai troppo tardi quindi si rimane in zona. Partiamo presto e decidiamo di andare in zona Calvi. Mentre saliamo con gli sci in spalla si decide di puntare al Cabianca dal canalino che ai due soci manca. Spalliamo gli sci fino alla diga del Fregabolgia, avremmo potuto prendere la navetta, ma visto che abbiamo gambe buone e ci piace camminare per i monti, non ci sembra il caso di sfruttare questo mezzo! Saliamo su neve dura (utilizzato rampanti) fino al canalino dove si cambia assetto e si inizia a salire decisi tracciano nella spolverata di fresca arrivata nella notte. In breve siamo in vetta e ci godiamo una giornata che non ha nulla a che fare con il brutto tempo che temevamo. Infatti splende il Sole e non tira nemmeno vento! Dopo la pausa iniziamo la discesa e decidiamo di tuffarci, vista la qualità eccellente della neve, verso il lago d’Aviasco che raggiungiamo godendoci una meravigliosa sciata interrotta solo in due punti per l’assenza di neve. Dal Lago ripelliamo al passo d’Aviasco e poi via fino alla testa della valle dei Frati dove dobbiamo toglierli e salire alla Valrossa a piedi. Qui ci attende la discesa della classica Valrossa che è in condizioni più che eccellenti, un biliardo di velluto che ci porta in brevissimo al Lago dei Frati. Qui riusciamo a scendere con gli sci fino alla Baita Cabianca dove decidiamo di togliere sci e scarponi indossando le scarpette. In realtà fino al ponticello avremmo potuto scendere con gli sci facendo un po’ di numeri, ma va bene così! Non ci resta che seguire la strada e raggiungere la primavera ormai esplosa a Pagliari e quindi la macchina. Una birretta alla Tavernetta di Branzi e poi via, alla fine della fiera nonostante i tanti dubbi di ieri ne è uscita una super gita!!

Domenica 24 Aprile 2016 – M.te Cabianca - FOTOGALLERY
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Domenica 10 Aprile 2016 – Mont Gelé

Trasferta in Valle d’Aosta con Luciano, Stefano e Loris per questa bellissima montagna che ho nell’obiettivo da tempo. Partiamo alle 4 da casa mia e per le 7 siamo in cammino. Sci in spalla per una mezz’oretta e poi su seguendo le tante tracce. Arrivati a quota 2500 circa, ci aspettiamo di trovare il rifugio, ma non c’è… come mai? Guardo il Gps ed ecco la risposta: abbiamo sbagliato valle saltando una deviazione. Un attimo di panico, ma poi scopro che proprio dove siamo passa un sentiero che porta quasi in piano al rifugio. Percorriamo questo traverso lungo circa un chilometro e perdendo un centinaio di metri ed eccoci sulla retta via. Un attimo di pausa e poi su dalla valle esatta. Qui i pendii sono enormi e bellissimi, si potrebbe rimanere qui a percorrere itinerari diversi per un mese! Salito il ripido pendio centrale eccoci a quota 3100 da dove vediamo finalmente la cima che è affollata da un gran numero di persone. La vetta pare vicina, ma ci vorrà ancora un’oretta buona per raggiungerla e, nel frattempo, il folto gruppo scende lasciandocela tutta per noi. Il tempo è meraviglioso e la temperatura molto buona. Ci godiamo il panorama e la bellezza di questo posto che adesso è tutto per noi! Poi è tempo di scendere. Fino al colle sappiamo che troveremo la maledetta crosta, ma grazie al passaggio dei tanti sci-alpinisti ed all’irraggiamento solare riusciremo a percorrere questo tratto senza particolari difficoltà. Poi ci aspetta un bel pendio di polvere e successivamente, fino a dove è rimasta la neve una bel manto bianco remollato al punto giusto. In meno di due ore siamo alla macchina dove ci godiamo un caldo Sole e la temperatura ideale prima di rimetterci in viaggio verso casa con un’altra meravigliosa cima in tasca… che spettacolo di giornata!!!

Domenica 10 Aprile 2016 – Mont Gelè - FOTOGALLERY
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Sabato 09 Aprile 2016 – Triomen, Ponteranica, Mut de Sura

Per oggi le idee sono ancora una volta tante ed ambiziose, ma il meteo ballerino ci fa decidere all’ultimo minuto di rimanere vicino a casa per un giro classico e ben conosciuto che, anche in caso di nebbie, non dia problemi. Eccoci così ai Piani dell’Avaro mentre nasce il giorno che, contrariamente a quanto previsto, appare soleggiato e povero di nuvole. Saliamo seguendo le lingue della poca neve rimasta fino al Triomen che raggiungiamo sci ai piedi facendo una nuova e bellissima traccia che solca i vari pendii dove un sottile strado di neve nuova si è depositato nella notte. Dalla cima discesa prima per un ripido canale e poi in traverso fino ai piedi del Valletto. Da qui si ripella e si sale all’antecima del Ponteranica. Non saliamo alla vera cima per non “perdere” mezz’oretta ed approfittare del sereno che ci circonda mentre dal basso risalgono le prime nebbie. Da qui si scende per il Vallone che ci porta al lago di Pescegallo su neve variabile, solo a tratti molto bella, ma comunque sempre ben sciabile. Dal Lago altra ripellata al Mut de Sura che raggiungiamo però nella nebbia. Non ci resta che scendere, cercando le lingue di neve rimasta fino ad incrociare il 101. La neve è marciotta, ma ancora una volta ci permette una buona discesa nonostante la visibilità non sia sempre garantita. Dal 101 si ripella fino ai piedi del Triomen e poi non ci resta che rientrare ai Piani godendoci una bella sciatina su neve remollata, ma scorrevole grazie al fondo un po’ indurito! Arriviamo ai piani in perfetto orario per l’aperitivo, un bel giro fuori casa in ottima compagnia, che dire, trop bèl!

Sabato 09 Aprile 2016 – Triomen, Ponteranica, Mut de Sura - FOTOGALLERY
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Domenica 27 Marzo 2016 – P.zo Baciamorti

Oggi è Pasqua, il meteo è in peggioramento dal pomeriggio e, dopo le bellissime gite di giovedì e sabato, si potrebbe riposare un pochino. Però le condizioni della neve sono più che eccellenti e da un po’ di settimane mi frulla in testa la discesa dal Baciamorti. Così eccomi con Domenico per questa breve, ma spettacolare gita mattiniera. Da Capo Foppa portiamo gli sci lungo il sentiero che porta al Passo di Baciamorti per circa un’ora fino ad incontrare il vallone che ci porterà direttamente in vetta. La salita è ripida, ma con passo costante in un’ora siamo al cospetto della Madonnina dorata posta sulla vetta. Il cielo è coperto, ma puntiamo a delle aperture per la discesa e così rimaniamo in vetta qualche minuto contemplando il meraviglioso panorama. È tempo poi di scendere la ripida parete del Baciamorti, la neve è perfetta e ci godiamo ogni singola curva di questo itinerario poco conosciuto e selvaggio. Alla fine del canalone dobbiamo rimettere gli sci nel sacco e ripercorrere il sentiero fino all’auto che raggiungiamo in perfetto orario per giungere a casa all’ora di Pranzo. Terza chicca orobica in quattro giorni ancora con neve perfetta… adesso sì che ci si può rilassare per qualche giorno!!

Domenica 27 Marzo 2016 – P.zo Baciamorti - FOTOGALLERY
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Sabato 26 Marzo 2016 – M.te Menna

Per questo Sabato Santo l’idea è di affrontare una trasferta per iniziare a respirare un po’ di “aria sottile” delle alte quote, ma quasi all’ultimo minuto salta fuori la proposta di Dome di andare al Menna. Andrea, Tino e Muro accettano di buongrado, mentre io sono un po’ scettico, ma alla fine decido di unirmi al gruppo a cui poi si unisce anche Luca. Partiamo dalla frazione Costa di Roncobello, spalliamo gli sci per una mezz’oretta e poi iniziamo a risalire il ripido bosco che ci porta nel vallone dopo aver passato la baita dello Zoppo. Saliamo con passo costante il bellissimo Vallone fino a raggiungere il passo di Menna. Da qui attraversiamo sotto le creste fino a portarci ai piedi della ripida parete finale. Risaliamo un tratto con gli sci, ma poi bisogna prendere picca e ramponi perché la pendenza diventa importante (circa 40/45°). In vetta ci fermiamo qualche minuto per rifocillarci, salutare altri escursionisti arrivati in cima e prepararci alla discesa. La neve è perfetta, un firn primaverile di prima scelta. Gli amici si tuffano giù dalla parete, io sono un po’ timoroso, ma supero le mie paure e mi lascio scivolare su questo tappeto vellutato. Dopo i primi attimi di paura le sensazioni cambiano ed è una goduria scendere da qui! In breve raggiungiamo la base della parete e, voltando lo sguardo verso la discesa appena effettuata, un brivido scorre nelle vene! Scambiati i complimenti con i soci si rimettono le pelli e via verso la Cima del Chignolo d’Arale o cima di Zorzone fino a raggiungerne la quota più elevata. Da qui un’altra discesa, non più così ripida, ma a dir poco meravigliosa su crema chantilly ci porta ad un posto magico, un bosco di faggi secolari dove quasi nessuno passa. È il posto ideale per goderci un po’ di riposo e la pausa pranzo. Poi è tempo di risalire, il caldo si fa sentire, ma con passo costante ritorniamo al punto più elevato del Chignolo d’Arale da dove ci tuffiamo ancora su firn perfetto fino ad una baita. Da qui ultima ripellata fino al Passo di Menna dove sostiamo qualche istante per un’ultima breve sosta. Scendiamo poi nel vallone dove, per i primi 100/150 metri, purtroppo troviamo neve crostosa, ma poi deviamo ad Ovest andando a prendere prima un fitto bosco e poi il canalone di Baresi… qui ci godiamo l’ennesima discesa su firn perfetto fino a dove la neve lascia spazio alle rocce. Messi gli assi nello zaino percorriamo il sentiero immersi nel profumo di primavera e nelle prime fioriture fino al mulino di Baresi ed all’arrivo della strada dove avevamo lasciato un’auto. Gli autisti recuperano l’altra auto e poi possiamo goderci il caldo della primavera accompagnato da un paio di bicchieri di prosecco portato da Tino e brindare insieme ad una gita eccezionale, in un ambiente magico e con una compagnia spettacolare… brae tosai, anche stavolta avete azzeccato in pieno il gitone!! Domenica 27 Marzo

Sabato 26 Marzo 2016 – M.te Menna - FOTOGALLERY
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Giovedì 24 Marzo 2016 – M.te Cabianca – Corni di Sardegnana

Ogni tanto è bene prendersi del tempo per se stessi, staccare dalla rutine quotidiana e godersi un giorno di ferie. Le intenzioni per oggi sono molteplici e ambiziose, ma alla fine un po’ per il meteo incerto, un po’ per il fatto che siamo rimasti solo io e Muro, optiamo per rimanere nel grembo di mamma Orobia… Partiamo da Carona con il primo Sole e spalliamo gli sci fino a Pagliari. Lungo la strada che porta al Calvi la neve inizia a scarseggiare e le numerose tracce rendono difficoltosa la salita. Con passo cosante saliamo man mano che il manto nevoso aumenta. Alla diga di Fregabolgia l’altezza della neve è circa un metro ed il panorama meraviglioso. Deviamo verso il lago Cabianca e poi su verso l’evidente, e tracciato, canale nord. Fino quasi a metà saliamo con gli sci ai piedi considerata l’ottima e abbondante neve, poi cambiamo assetto indossando i ramponi e prendendo la picca e proseguiamo spediti verso l’uscita. Il freddo è intenso, le mani gelate, ma la prospettiva del Sole all’uscita ci fa aumentare il passo. Dopo l’uscita, quest’anno facile perché non c’è la solita mega cornice, rimettiamo gli sci ed in breve siamo in vetta al Cabianca. Breve pausa e poi giù verso la Valrossa. Subito dopo il traverso posto poco dopo l’uscita del canale nord, notiamo un bel vallone che scende verso il lago d’Aviasco. La neve è più che perfetta e così decidiamo di buttarci in questa valle misteriosa e meravigliosa. Cerchiamo la via migliore ed in breve siamo al Lago d’Aviasco… che sciata!! Da qui ripelliamo fino al Passo d’Aviasco e poi di nuovo giù, su neve varia, ma sempre bella, in direzione del Lago Colombo che però non raggiungiamo. Ci fermiamo prima, nei pressi di un grosso masso dove ci rilassiamo un momento e facciamo pausa pranzo… che meraviglia, al Sole, nel silenzio a contatto con la natura più bella e vera! È tempo di ripartire e così, rimesse le pelli, saliamo in direzione della bastionata rocciosa del Corno di Sardegnana. Depositiamo gli sci ai piedi della parte finale rocciosa che risaliamo con attenzione, ma senza particolari problemi fino alla croce di vetta da cui il panorama è impagabile. Tornati con cautela agli sci, ci dirigiamo all’intaglio che porta al Vallone, un primo tratto da percorrere a piedi con attenzione e poi è tempo di mettere gli sci. Il primissimo tratto ci “regalerà” un po’ di crosta, ma subito dopo ecco la farina… in pochissimi minuti ci troviamo alla base del Vallone, che discesa incredibile!! Qui, con attenzione e seguendo vecchie tracce, traversiamo in direzione ovest verso Carona, scendiamo nel bosco ed in breve eccoci a Pagliari che riusciamo a raggiungere sci ai piedi senza prendere nemmeno un sasso! Il versante nord è infatti ancora ben innevato! Da qui non ci resta che scendere a piedi all’auto e poi via, merenda dallo Jury dove ci gustiamo una birra meritata… una giornata intensa e meravigliosa! La giornata di ferie non potevamo sfruttarla meglio!!

Giovedì 24 Marzo 2016 – M.te Cabianca – Corni di Sardegnana - FOTOGALLERY
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Sabato 19 Marzo 2016 – C.ma Occidentale di Cagamei

Dopo la bella uscita al Rodes della scorsa settimana siamo ancora nel nord Orobie per una classicissima dello scialpinismo; la cima occidentale di Cagamei dal canalone del Druet. Oggi il gruppo è ristretto e siamo io, Andrea, Muro, Grio, Maurizio Agazzi e Filippo e per le 7.15 siamo al parcheggio. Percorriamo con passo costante l’itinerario che si immerge prima in un bel bosco con una ripida stradina fino ad alcune bellissime baite. Qui il panorama si apre sulle imponenti cime circostanti e si mostra il canalone immenso che ci aspetta. Procediamo per ampi pendii fino a quota 1800 dove si trovano le ultime due baite. Da qui l’itinerario si infila nel maestoso, freddo e ripido canalone che percorriamo seguendo le tracce presenti. Arrivati al deposito sci cambiamo assetto mettendo i ramponi e prendendo la picca e su per il ripido canalino che ci porta all’antecima. Il gruppo che ci precedeva è arrivato qui ed è sceso, ma appena arrivo noto che poco distante è presente un’elevazione più alta rispetto alla nostra posizione. Mi viene il dubbio che sia quella la vera cima, e così parto in esplorazione. Alcuni passaggi su roccette e poi un’esile cresta ed eccomi sulla vera cima! Chiamo gli amici e ci troviamo tutti ai 2913 m della vetta. Il panorama è meraviglioso ed il clima ideale. Ci godiamo lo spettacolo e poi scendiamo con cautela all’antecima e poi giù dal canalino fino al deposito sci. Ri-cambiato assetto è ora di godersi la discesa. Un fantastico viaggio su farina delle migliori fino alle baite con divertimento assicurato. Alle baite pausa pranzo e poi giù su neve trasformata fino al piccolo borgo dove deviamo verso il bosco che regalerà una ravanata per raggiungere la stradina e quindi il parcheggio. Un’altra meravigliosa gita in ambiente super e con condizioni eccellenti!!!

Sabato 19 Marzo 2016 – C.ma Occidentale di Cagamei - FOTOGALLERY
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Sabato 12 Marzo 2016 – Pizzo di Rodes

Gita CAI Alta Valle Brembana su questa classica, ma non banale scialpinistica nel cuore del nord Orobie. Siamo ben 19 partecipanti, un numero veramente alto se non fosse che il gruppo è ben noto e tutti sono all’altezza dell’uscita. Partiamo da Gaggio, piccola località poco sopra l’abitato di Piateda Alta in Valtellina. Il primo tratto di salita segue la strada (adesso innevata) che porta alla località Piane da dove, in estate, si lascia l’auto. Da qui si iniziamo a risalire ampi prati dove la neve è tritata da un’infinità di passaggi di motoslitte. Si percorre poi il traverso che attraversa il bosco e ci porta ai piedi del lungo vallone che dovremo risalire. Qui inizia il tratto più tecnico che prevede una ripida salita in un canalino stretto che richiede un’ottima capacità nell’eseguire le inversioni. La salita continua sostenuta fino ai piedi del Pizzo Santo Stefano dove la valle si apre ed è ben visibile la cima del Rodes. Saliamo l’ampia valle salendo il ripido tratto che porta alla Bocchetta di Reguzzo e poi deviamo a destra verso la costiera che scende dalla cima. Un ultimo ripido e tecnico tratto ed eccoci finalmente ai 2829 m della cima dove il panorama si apre a 360° dalle Orobie fino all’Ortles ed al Gran Zebrù passando per l’Adamello e tutta la Valtellina ed il Disgrazia. Il tempo è magnifico, e le nuvole che si addossano alle Orobie rendono ancora più suggestivo il panorama. Attendiamo tutto il gruppo, ci rifocilliamo e ci prepariamo per la lunga discesa. Il primo tratto va percorso con cautela ed attenzione visto la ripidezza e la presenza di qualche sasso, poi ci si infila nel vallone ed è divertimento puro. La neve è ottima e ci permette una discesa entusiasmante. Facciamo diverse pause per aspettare i vari elementi del gruppo, si studiano i migliori pendii da firmare raggiungendo ancora l’inizio del traverso del bosco. Qui rimettiamo le pelli per evitare fatiche inutili, poi, per prati con neve ancora ottimamente sciabili raggiungiamo le Piane. Da qui con la comoda strada rientriamo alle auto dove brindiamo con l’ottimo prosecco del Teo alla bella gita ed al suo compleanno. Una gita grandiosa per l’ambiente in cui si svolge e per le condizioni che abbiamo avuto la fortuna di incontrare… trop bèl!!

Sabato 12 Marzo 2016 – Pizzo di Rodes - FOTOGALLERY
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Giovedì 06 Marzo 2016 – Torcole

Vedendo il titolo del report verrebbe da dire: “ancora Torcole? ma non ti sei stancato di sto posto?”… Beh, la risposta è assolutamente e inderogabilmente semplice: NO! Specialmente dopo una mattinata come questa. Arriviamo al Piazzo tra i primi perché volgiamo salire prima che la massa arrivi. Salutiamo Freedom e Francesco che sono già in partenza per via di un impegno in tarda mattinata poi partiamo anche noi. Fin da subito è chiaro che oggi sarà una giornata polverosa. Già in basso la neve non manca ed è di qualità eccellente. Saliamo di buona lena in Torcola Vaga e ci portiamo su una cunetta a sinistra degli impianti di risalita ancora chiusi. Il pendio è ancora immacolato e la giornata meravigliosa con un bel Sole che da poco scalda il panorama… veloci togliamo le pelli e beviamo un sorso di thè poi via, ci tuffiamo in questo morbido e candido mare bianco che ci fa galleggiare con spruzzi di borotalco ad ogni curva. Senza accorgerci siamo alla fine dei prati… mamma mia che bèl! Nessun dubbio, rimesse le pelli si risale! Questa volta però seguiamo l’itinerario classico e raggiungiamo l’arrivo della Gremei 2. Ritolte le pelli ci godiamo una discesa velocissima e senza pause fino al Piazzo… La pista del bosco fa bruciare i muscoli delle gambe, ma è troppo bella per fermarsi! Bene, siamo al punto di partenza… quindi su ancora le pelli e su ancora verso Torcola Vaga che però non raggiungiamo. Deviamo infatti verso il Forcolino, ci sono ancora dei bei pendii da firmare! Il Sole ci cuoce e la fatica si fa sentire, ma sappiamo che la discesa ci ripagherà di questa fatica e quindi su, con passo deciso fino alla cima Coppi di giornata. Un’altra breve pausa per rifocillarsi e poi giù, ancora in un mare di polvere che ci riporta in fondo ai prati dove eravamo arrivati già questa mattina. Con un po’ di occhio e di conoscenza del luogo scoviamo passaggi ancora intonsi e ci divertiamo come bambini. Potremmo accontentarci di tanta bellezza… ma anche no! E quindi ancora una volta rimettiamo le pelli sugli sci e, con passo lento e seguendo, raggiungiamo di nuovo l’arrivo della seggiovia Gremei 2. È ora di un’altra meravigliosa discesa che ci porta al rifugio Gremei dove una bella birra non ce la toglie nessuno! Dopo esserci reidratati salutiamo Muro & family, mentre io e Luciano ci godiamo ancora una volta la pista del bosco in condizioni super… arrivati in fondo vorremmo già risalire per ripercorrerla di nuovo, ma le gambe e l’orologio dicono no! Altro che stanco delle Torcole, non vedo l’ora di ritornarci… Sabato 12 Marzo 2016 – Pizzo di Rodes

Giovedì 06 Marzo 2016 – Torcole - FOTOGALLERY
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Giovedì 03 Marzo 2016 – Torcole

Gita serale con Paoloo e Andrea. Saliti dal Piazzo alla Torcola Vaga. Qualche scatto alla bellissima stellata (pensare che volevo lasciare a casa la reflex…) e poi giù dalla pista appena battuta. Dal Gremei salita in Torcola Soliva, altre foto e poi giù fino alla stradina, ma con neve brutta. Rientriamo così sulla pista panoramica e risaliamo alla Vaga. Cambio assetto e giù tutto d’un fiato fino al Gremei. Due secondi di sosta e poi giù ancora dalla pista del bosco incredibilmente bella. In pochi minuti siamo alla macchina… che mal di gambe, ma che spettacolo!!!

Giovedì 03 Marzo 2016 – Torcole- FOTOGALLERY
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Domenica 21 Febbraio 2016 – Forcella Rossa, Cima SIltri, Passo San Simone

Oggi sono con Luciano e Grio, e la scelta dell’itinerario non è facile viste le condizioni della neve poco chiare e soprattutto il fatto che oggi avremo uno zero termico a 3700 m! Optiamo così per un giro classico che i due amici hanno percorso l’anno scorso mentre io ero a casa con l’influenza. Lasciata l’auto a Madonna delle Nevi saliamo verso la Forcella Rossa percorrendo il sentiero delle Casere (con alcune deviazioni nel bosco), ma seguiamo una parvenza di traccia e ci troviamo sulla cresta che dalla Forcella va verso il Pizzo Rotondo. Studiamo le varie alternative ed alla fine decidiamo di traversare a Ovest fino a raggiungere la Forcella che è qualche metro sotto di noi. Qui Luca decide di fermarsi un attimo ad attenderci mentre noi saliamo la vicina cima dei Siltri e ci godiamo un’ottima discesa in farina pesantina. Ritornati alla Forcella Luca ha già sceso e ripellato i bei pendii dove ci garantisce troveremo neve eccellente… beh, sarà proprio così! Scendiamo alla Baita del Camoscio evitando il più possibile le piste divertendoci come matti. Dalla Baita si ripella, sotto un Sole cocente fino al Passo di San Simone. Da qui non ci rimane che scendere la bellissima Val terzera su neve marcia al punto giusto per poi tuffarci nel bosco che ci deposita al punto di partenza. Visto che sono le 12.30 non ci rimane che scendere e fermarci per gustarci una fresca birra ed un panino!

Domenica 21 Febbraio 2016 – Forcella Rossa, Cima SIltri, Passo San Simone - FOTOGALLERY
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Sabato 20 Febbraio 2016 – P.zo Tre Signori

Il Pizzo dei Tre Signori l’ho salito in tutte le stagioni e da tutti i versanti, ma ora è finalmente tempo di salirlo con gli sci.
Anche oggi il gruppo è numeroso e composto da ben 12 persone. Si parte da Ornica spallando gli sci per circa 15 minuti prima di poter iniziare a pestare un po’ di neve.
La quantità di dama bianca non è moltissima, pensavamo di più, ma è più che sufficiente per rendere l’ambiente magico e meraviglioso soprattutto perché non ci sono altre tracce di salita.
Il percorso di salita è il classico da Ornica dalla Valle d’Inferno anche se nella prima parte i tracciatori salgono sulla sinistra orografica della valle invece dalla parte destra dove sorge l’agriturismo Ferdi.
In alto la neve è eccezionale ed il panorama unico grazie alla bellissima giornata, però anche il vento freddo ci fa compagnia e la neve che è stata accumulata nelle vallette va controllata con attenzione.
Arriviamo in cima con gli sci ai piedi, ci godiamo il freddo panorama e aspettiamo l’arrivo di tutta la ciurma.
Poi ci gustiamo una prima parte di discesa in polvere super (anche se l’assenza di un buon fondo ci fa trovare qualche sasso). Poi sotto la neve cambia diventando una crosta abbastanza soffice che permette, a chi è capace di sciare, un ottimo divertimento.
Io come al solito me la cavo e raggiungo con tutta la combriccola la baita Ciarèi dove ci fermiamo per una pausa ristoratrice al bel Sole.
Poi è tempo di rientrare cercando gli ultimi sprazzi di neve che ci permettono di arrivare fin quasi alla macchina con gli sci ai piedi, seppur scendendo su tratti di erba e…. boase! 

Sabato 20 Febbraio 2016 – P.zo Tre Signori - FOTOGALLERY
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Giovedì 18 febbraio 2016 – Torcole

Ancora una gita pre lavoro per smaltire lo stress quotidiano. Oggi come meta opto per le Torcole. Come solito partenza notturna e arrivo al Piazzo sotto una stellata fenomenale. Alla luce della frontale risalgo la stradina e poi i bei prati che portano in Torcola Vaga. La leggera perturbazione di ieri ha lasciato dai 5 ai 10 cm di polvere leggerissima sopra la vecchia neve che si è un po’ indurita. Da Torcola Vaga faccio qualche scatto ai primissimi colori del giorno e, mentre arriva il gatto che batte le piste, inizio la discesa dallo stesso percorso di salita su neve perfetta! Arrivato alla fine del prato ripello e salgo al Gremei prima e in Torcola Soliva poi. Qui mi godo l’alba e poi un’altra discesa eccezionale. L’ora è tarda, ma è troppo bello, decido di ripellare un ultima volta fino a Torcola Vaga per ammirare i monti che si riempiono di luce… che spettacolo! È davvero tardi, quindi non mi resta che scendere più veloce che posso dalla Gremei 2 e dalla pista del Bosco (non ancora battuta) fino a Piazzatorre che raggiungo verso le 8, un po’ in ritardo, ma ne è valsa la pena! Sabato 20

Giovedì 18 febbraio 2016 – Torcole- FOTOGALLERY
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Sabato 13 febbraio 2016 – Rifugio Balicco

Gita CAI Alta Valle Brembana che, vista la tanta neve scesa ed il pericolo 3 dichiarato dal bollettino ARPA ed al peggioramento meteo previsto per il pomeriggio, si “limita” ad una escursione abbastanza tranquilla, ma comunque splendida. Siamo in 11 più uno, la nostra guida, lo Spike! La gita è tutta da tracciare, ma con questo spettacolo è un piacere, il bosco ripido e tecnico sembra però fatato e attraversato da un'onda magica. In breve arriviamo al grande pascolo che tante soddisfazioni ci riserverà in discesa, prima però la neve bisogna conoscerla per bene e lo si può fare solo sul posto e salendo, per cui ci teniamo ai margini dell'ampia radura e poi, con lunga diagonale sotto l'abetaia, risaliamo il pendio fino alla Casera Azzaredo (in realtà giungiamo alla vicina teleferica), facendo lo slalom tra gli abeti che ci riservano tanti passaggi segreti. Da qui per il panoramicissimo costolone arriviamo alla Baita Arletto e poi, ignorando il sentiero estivo che girerebbe a destra, proseguiamo il sicuro e pacioso costolone che, per continue balze e piani, ci porta all'omone nei pressi del Passo della Porta. La neve è decisamente e inaspettatamente sicura, per cui saliamo ancora, fin sotto le rocce sommitali della costiera del Monte Tartano, ormai a 100 metri dal Passo di Budria, che però per precauzione lasciamo intonso, visto che nell'ultima parte si impenna. Partendo da questo super-terrazzino facciamo una EC-CEZ-ZIO-NA-LE discesa su farina fino al Rifugio Balicco, breve sosta, foto di rito e ripelliamo tornando all'omone. Ora via alla seconda discesa di giornata, per pendii piuttosto sostenuti ma sempre testati e sicuri scendiamo alla Casera Azzaredo e poi, con sciata sempre più goduriosa, alla Baita Arale... qui fantastiche curve nel "bosco segreto", e poi nel pascolo sottostante, fino al limite del bosco inferiore. Non siamo sazi di questa farina, ripelliamo un'altra volta fino alla Baita Arale e poi giù ancora per strepitosi canalini e per il prato! Ora si può scendere, con attenzione, per il bosco, e infine piombiamo al Rifugio Madonna delle Nevi, dove il Teo ci offre il suo ormai tradizionale spumante... meglio di così!?! Fantastico!!!

Sabato 13 febbraio 2016 – Rifugio Balicco- FOTOGALLERY
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Sabato 06 febbraio 2016 – M.te Valgussera – C.ma di Valcervia

Ancora a Foppolo e ancora prima della nascita del Sole. Oggi mi fa compagnia super Muro che ha appoggiato la mia (un po’ folle) idea di un’escursione prima dell’alba perché oggi, il lavoro chiama. Così eccoci di nuovo ai piazzali poco prima delle 5.30 e risaliamo a bordo piste al chiaror di Stelle fino al Valgussera dove, un’altra volta, lo spettacolo è meraviglioso. Dopo qualche scatto scendiamo al Passo della Croce da dove risaliamo verso la Terrazza Salomon per poi proseguire al Lago Moro ed alla cima di Valcervia. Durante questo tragitto ammiriamo la nascita del giorno, uno spettacolo grandioso e sempre emozionante che fa dimenticare le fatiche della sveglia e della salita. Sulla cima di Valcervia ci gustiamo i primi raggi sulle cime più alte e poi giù fino alla IV baita. Da qui, visto che l’orario è buono, decidiamo di risalire un’alta volta alla Terrazza Salomon per goderci un’ultima discesa mentre arrivano i primi sciatori. In discesa un problema all’attacco degli sci ci fa perdere tempo prezioso non permettendoci una sosta colazione. Quindi non ci rimane che scendere veloci verso casa in attesa della perturbazione che ci dovrebbe regalare ancora molte belle sciate sulle Orobie…

Sabato 06 febbraio 2016 – M.te Valgussera – C.ma di Valcervia- FOTOGALLERY
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Sabato 30 gennaio 2016 – Tour de la Tza

Con Muro Andrea e Freedom trasferta Valdostana nella bella Valpelline. Partiamo da casa per le 4.30 e per le 7.30 siamo all’albergo Alpe Rebelle dove il simpatico gestore ci impartisce le indicazioni necessarie per la salita e per la discesa mentre ci beviamo un buon caffè. Prima parte di salita in bosco abbastanza tecnico dove la progressione è facilitata dai rampanti. Si arriva poi ad un alpeggio dove la valle si apre ed il panorama si manifesta in tutta la sua grandiosità. Risaliamo la valle seguendo le vecchie tracce e raggiungiamo il colletto insieme ai primi due local che ci hanno raggiunto. Qui cambio assetto e, messi i ramponi, risaliamo la breve e non difficile cresta che ci porta sulla vetta da dove scorgiamo una quantità incredibile di persone che sta salendo, saranno almeno un centinaio! Incredibile… Ci godiamo il Sole e la cima per qualche minuto e poi iniziamo la discesa. Al colletto decidiamo di non intraprendere la discesa a nord perché la neve non convince e così giù dall’itinerario di salita cercando e trovando in molti casi la neve migliore dove ci si diverte come bambini. Alle baite ci fermiamo per la sosta panino e poi è il momento del bosco che mi metterà un po’ alla prova. Arrivati alla macchina è d’obbligo una buona birra all’Alpe Rebelle e poi via si rientra a casa dove, contrariamente a qui, il tempo è stato nebbioso e piovoso come se fosse Novembre… la scelta di “espatriare” è stata davvero azzeccata!

Sabato 30 gennaio 2016 – Tour de la Tza - FOTOGALLERY
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Domenica 24 gennaio 2016 – San Simone

Gita serale con Don Mauro, Matu ed Ely per sfruttare la bella Luna Piena. Dal parcheggio saliamo al Passo di San Simone e quindi all’arrivo della seggiovia dove ci fermiamo un attimo per rifocillarci e goderci lo spettacolo. Bellissima discesa dalle piste fino alla Baita del Camoscio da dove risaliamo tutta la pista Camoscio. Da qui altra eccezionale discesa fino alla partenza degli impianti dove il bar è aperto e ci beviamo una birretta prima di rientrare.

Domenica 24 gennaio 2016 – San Simone  - FOTOGALLERY
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Sabato 23 gennaio 2016 – Cima Villa - Pizzo Segade - Monte Verrobbio

Stante la penuria generalizzata di neve inutile per ora fare troppa strada (per quella c'è tempo!), meglio aguzzare l'ingegno e vedere se, fuori casa, c'è qualcosa di carino da esplorare. Sfruttando la strada del Passo San Marco aperta fino al rifugio decidiamo di fare un po’ di su e giù tra questi pendii, con la neve che va dai 30 ai 50 cm circa: dal Rifugio San Marco 2000 raggiungiamo il vicino passo e in breve siamo sulla Cima Villa, proviamo una discesa a nord ma è bella solo a tratti, ci fermiamo nei pressi della strada che sale da Albaredo, ripelliamo e, salendo direttamente dal versante nord su terreno ripido (un bel ripasso di inversioni ci sta!) arriviamo in vetta al Pizzo Segade. La sud-est del Segade sembra decisamente in condizioni, tuttavia già dalla mattina avevamo adocchiato un altro pendio esposto a sud ma in zona Verrobbio, quindi per raggiungerlo scendiamo la sud-ovest con neve purtroppo ancora variabile (farina, crosta, ventata..) fino alla Ca' San Marco. Sotto la Ca' San Marco la neve diventa spettacolare, con firn primaverile! Scendiamo fino all'Alpe Cul, da lì saliamo l'intonso e quasi inedito versante sud-est del Pizzo Verrobbio (normalmente off-limits per pericolo slavine), che ci regala finalmente una sciata spettacolare su neve primaverile! Tornati all'Alpe Cul ecco la quarta ripellata di oggi per tornare alla macchina al San Marco 2000. Che dire, con quel che c'è in giro bisogna accontentarsi, e se si ha fantasia qualcosa di buono lo si trova ancora! (ma se fa una settimana di inversioni termiche non so cosa possa restare...).

Sabato 23 gennaio 2016 – Cima Villa - Pizzo Segade - Monte Verrobbio - FOTOGALLERY
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Sabato 16 gennaio 2016 – M.ti Lemma – Siltri

ente un po’ di neve è arrivata anche se non molta e solo oltre i 1800 m di quota. Per oggi è in programma la prima gita ski-alp del CAI Alta Valle Brembana con meta Engadina, ma le previsioni per la Svizzera non sono buone. Si decide di rimanere dalle nostre parti e tentare la zona di San Simone che, di solito, garantisce maggior innevamento. Così alle 7.30 partiamo dai piazzali già ben innevati con una temperatura di circa -6.5°C. Saliamo verso il Lemma mentre sorge il Sole e notiamo il gran vento che soffia sulle creste. Raggiunta la cresta eccolo che si presenta in tutta la sua forza ed in tutto il suo gelo. Ci copriamo più che possiamo, ma anche gli indumenti (ed in particolare gli scaldacollo) si ghiacciano in breve. Proseguiamo fino alla cima dove ci fermiamo giusto il tempo di scambiare due parole e togliere le pelli. Decidiamo si ridiscendere da dove siamo saliti così da rimanere sul versante protetto dal vento. La gradita sorpresa è la neve a tratti eccellete e nel complesso molto buona che ci permette le prime vere belle curve fuori pista. Scendiamo ben oltre la mulattiera che porta al passo Tartano per sfruttare questa bella coltre bianca, poi una breve pausa e si risale in direzione della Forcella Rossa. Da qui proseguiamo alla cima dei Siltri dove il vento è un po’ calato. Scendiamo a nord dei Siltri su neve molto buona e poi giù verso San Simone e le macchine!

Sabato 16 gennaio 2016 – M.ti Lemma – Siltri - FOTOGALLERY
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Sabato 16 gennaio 2016 – M.ti Lemma – Siltri - FOTOGALLERY
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Martedì 05 gennaio 2016 – M.te Linzone

Ultimo giorno di ferie con tempo incerto e piovigginoso la mattina e previsto in miglioramento dal pomeriggio. Guardando le web cam pare che in alto i cieli siano già limpidi, mentre in basso ristagna l’umidità. La voglia di uscire di casa è veramente poca, ma poi una scintilla scocca e l’entusiasmo sale facendomi trovare la forza di “tirarmi insieme” e partire in direzione del solito Linzone. La salita è una corsa con le nebbie che si alzano insieme a me. Raggiungo la vetta poco prima del tramonto e le nebbie rimangono un centinaio di metri sotto i miei piedi… è uno spettacolo unico e me lo godo al 100%. Purtroppo ho deciso di non prendere il cavalletto e non posso fare alcuni scatti che ho in mente, così, quando ormai è buio non mi rimane che mettere via tutto ed immergermi nel mare di umidità che mi accompagnerà fino alla macchina ed anche oltre. Anche questa volta la decisione di uscire al freddo si è rivelata vincente rispetto alla tentazione di rimanere al caldo della casa!

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